mercoledì 19 dicembre 2012

Nuovo nome, stessa passione

Sì, ho modificato il nome del blog. Perchè è vero che mi piacciono i concerti e in generale il mondo della musica live, ma la mia passione è incentrata soprattutto sui Killers - non se n'era accorto nessuno, immagino :P
Mi è capitato di rinunciare a concerti di altre band che amo, come per esempio gli U2, senza starci male più di tanto, ma l'idea di saltare un live dei Killers, la prospettiva di dover aspettare interminabili mesi prima di poterli rivedere, così come la triste realtà che non faranno una data vera e propria in Italia per il Battle Born tour, sono elementi che mi fanno soffrire in modo atroce. E' inutile, questi 4 pezzentoni si sono impossessati della mia anima! I loro concerti sono pura magia, ti stregano per sempre, sono come incantesimi che non ti lasciano più tornare alla vita di prima. Posso ripetermi ogni giorno che li odio per mille motivi legittimi ma alla fine mi ritrovo sempre a commuovermi di fronte alle foto e ai video dei concerti, a sentire le farfalle nello stomaco quando ripenso a certi avvenimenti e rileggo i post delle vecchie trasferte, a sperare di poter andare presto a vederli da qualche parte...se non è dipendenza questa!

http://www.erikweiss.de/index.php?/journal/2012/

lunedì 17 dicembre 2012

E tre

Terzo video dei Killers presentato in pochi giorni. Dopo il singolo di Natale e il video di Miss Atomic Bomb ecco quello di Here With Me. Non si può proprio dire che siano degli assi nelle tempistiche da adottare per la promozione...
Diretto da Tim Burton, che già aveva lavorato alla realizzazione del video di Bones, ci presenta la canzone da un punto di vista molto molto particolare, raccontando la storia di un'ossessione in modo decisamente inquietante. 
Da vedere, anche per la presenza di Winona Ryder. Immancabili (però se ogni tanto non ci fossero sarebbe meglio, a mio parere) le scene con i Killers che cantano e suonano.
Here With Me continua a essere una delle canzoni di Battle Born che mi piace di meno ma Tim mi ha dato una nuova chiave di lettura.


mercoledì 12 dicembre 2012

Il cerchio si chiude

Zero promozione, zero pubblicità, zero annunci che lo precedessero e creassero quel pizzico di attesa e di suspence che male non fa quando vorresti che la tua opera diventasse famosa, preceduto solo da un tweet di Warren Fu, il regista, che svelava la sua imminente uscita al pubblico. Così ha fatto il suo esordio il video ufficiale di Miss Atomic Bomb, canzone che non si sa nemmeno se sarà il secondo o il terzo singolo, perchè i Killers a queste cose mica prestano attenzione e fanno tutto un po' a casaccio, affidando la promozione a personaggi dalle dubbie capacità. Tanto atteso dai fan, il video vede attori in carne e ossa - in pratica il cast riesumato dal video di Mr- Brightside, di cui Miss Atomic Bomb è non solo il prequel ma anche in qualche modo la continuazione e la conclusione - alternati a cartoni animati che raccontano una storia dalle mille sfumature e che può essere interpretata in innumerevoli modi. Probabilmente la scelta di costruire il video attorno a dei personaggi disegnati è dipesa dall'infortunio occorso alla bella attrice durante le riprese, che l'ha costretta ad un periodo di riposo e sicuramente le ha impedito di partecipare in misura maggiore alla realizzazione delle scene.
Il risultato comunque non è male, un video intenso, che racconta delle emozioni vivide, che ti fa percepire la sofferenza e l'angoscia del protagonista e che ti procura un nodo in gola e magari anche una lacrima.


Per completezza ecco anche il video tour della stessa canzone, girato probabilmente per dare qualcosa ai fan che stavano aspettando con impazienza il video ufficiale che sembrava non arrivare mai. Pieno zeppo di scene stupende e inedite "rubate" alla vita sui palchi, nei backstage, nei tourbus in giro per il mondo. L'artefice di questo video emozionante è l'italiano Giorgio Testi, di cui ovviamente siamo orgogliosissimi!


Ora non ci rimane che aspettare il video di Here With Me, che in teoria dovrebbe essere il secondo singolo di Battle Born. Video che sarà diretto da nientepopodimeno che Tim Burton!

mercoledì 5 dicembre 2012

I Feel It In My Bones

Per qualche giorno ho accarezzato l'idea di una nuova trasferta, Lussemburgo o Bruxelles, per andare a sentire i miei Killers, ma poi la realtà mi ha fatto tornare con i piedi per terra e ho capito che stavolta non è il caso, sono già stata due volte a Londra e una a Budapest nel giro di pochi mesi. Nemmeno a farlo apposta, ieri, giorno designato per l'acquisto dei biglietti, il sito li dava esauriti, quindi anche volendo non avrei potuto prenderlo. Destino!
In compenso ieri è uscito il video del singolo natalizio di quest'anno, I Feel It In My Bones. E' un video esilarante, il sequel di Don't Shoot Me Santa, e mi piace, così come mi piace la canzone! Sempre da ieri è possibile acquistare su Itunes la canzone, e tutto il ricavato delle vendite andrà a sostegno della campagna di (RED) per la lotta all'AIDS in Africa. 1,29 € per una causa più che giusta. Il singolo di Natale è l'unica cosa che compro su iTunes, dato che detesto il software e in generale l'idea che sta dietro a questo sistema di gestione dei contenuti multimediali, tant'è che appena finito il download lo disinstallo, per poi reinstallarlo l'anno successivo in occasione del nuovo singolo.

Bando alle ciance, ecco il Babbo Natale più cattivo del mondo!


mercoledì 28 novembre 2012

Niente data italiana

A meno che il promoter italiano (Vivo, soprannominato Incompetente quando ancora si chiamava Indipendente) non stia facendo chissà quale misterioso giochetto, ormai è sicuro che durante la leg europea del Battle Born tour i Killers non passeranno dall'Italia. 3 date in Germania, 4 in Scandinavia, centinaia in Uk (ma l'Uk ha sempre un trattamento privilegiato durante i loro tour, amen), date in Belgio e in Lussemburgo, ma niente Italia e Spagna. Restano fuori proprio i due paesi in cui nel 2009 i loro concerti hanno dovuto essere spostati in venue più grandi perchè i biglietti erano stati venduti alla velocità della luce! Ad agosto a Verona ci hanno suonato Romeo&Juliet su nostra esplicita richiesta e a marzo ci saltano. Mi sento molto presa in gira.
Ora, dando per scontato che il loro agente non abbia alcun interesse a saltare due paesi in cui negli anni precedenti le vendite dei biglietti sono andate così bene, l'unico altro protagonista che può essere additato come responsabile di questa mancanza è proprio il promoter italiano...che a esplicite richieste continua a rispondere con le frasi più assurde e vaghe, tipo "se avremo notizie ve le comunicheremo" e "anche noi speriamo che i Killers tornino in Italia" come se non dipendesse da loro l'organizzazione delle date assassine nel nostro paese e stessero aspettando non si quale intervento divino a guidare le loro menti e le loro decisioni. Semplicemente ridicolo. Almeno ci dicessero senza tanti giri di parole che no, non avremo nessuna possibilità di vedere i Killers in primavera nel nostro paese, mi metterei il cuore in pace e con me tante altre persone che li aspettavano con ansia e che non capiscono perchè nel resto d'Europa sì e qui no.

Tra l'altro questo stupido silenzio di Vivo ha fatto sì che siano andate sprecate le occasioni di prendere i biglietti per i concerti in altri paesi, tipo Irlanda, Francia, Danimarca, che ora sono sold out, quindi se anche qualcuno volesse ovviare all'assenza dei Killers in Italia ora come ora avrebbe pochissime opzioni tra cui scegliere, tra l'altro parecchio scomode: Lussemburgo, Monaco e Stoccolma. Qui è anche colpa del solito stupido modo di annunciare i concerti dei Killers, o meglio, di chi fa questo lavoro per loro: una data oggi, due domani, altre due la settimana prossima, magari non nell'ordine cronologico in cui si terranno i concerti ma a caso...questo modo di fare è allucinante, non sai mai quando avranno finito di fare gli annunci e quanto può essere legittimo aspettare per poter avere la certezza che siano uscite tutte le date e che non ci saranno altre sorprese. Inoltre, senza avere sottomano la lista completa delle date previste, è praticamente impossibile organizzarsi al meglio e per tempo. Vorresti prendere i biglietti per Dublino ma aspetti perchè se fanno la data in Italia ovvio che preferisci quella....però la data in Italia non esce e intanto i biglietti per Dublino finiscono...oppure prendi il biglietto per una qualsiasi città, prenotando volo e hotel perchè se aspetti i prezzi salgono e non essendo una vittima inglese non puoi permetterti di spendere cifre astronomiche ad ogni trasferta, e poi esce un'altra data che avresti potuto associare a quella già programmata, organizzando un bel viaggio che le includa entrambe...peccato che appunto il volo sia già prenotato e non sia cancellabile o rimborsabile, quindi ogni variazione di programma è impossibile. Insomma, grazie e Vivo e a chi lavora per i Killers mi trovo in una situazione di mmmerda (e con me tutte le vittime italiane che aspettavano il loro ritorno)! Speravo di poterli rivedere in primavera senza dover fare l'ennesima trasferta, e invece non solo non li vedrò in Italia ma probabilmente non li vedrò da nessun'altra parte perchè ormai si è fatto tardi per l'organizzazine e le location disponibili non è che mi attirino più di tanto...
Come farò a resistere non si sa fino a quando senza un concerto dei Killers, sapendo però che suonano in giro per l'Europa e io non posso esserci? :((

mercoledì 21 novembre 2012

The Killers - 16 e 17 novembre 2012, London

Sono nel pieno della depressione post concerto, una delle peggiori che mi sia mai capitato di sperimentare. Come si fa a lasciar andare certi momenti? Come si fa a guardare al futuro senza sapere quando sarà possibile rivederli? E' proprio vero che più li vedi e più la dipendenza aumenta. Lasceresti tutto il resto per seguirli in tour, anche se magari non si meritano tanta devozione (visto che non hanno ancora stabilito una data in Italia u.u)...ma sono così speciali, così magici, i loro concerti sono così pieni di energia e di momenti spettacolari che non riesci proprio a farne a meno! Insomma, stavolta è assurdamente difficile parlare della trasferta conclusasi pochi giorni fa senza lasciare che le lacrime bagnino la tastiera...
E' stato un crescendo di emozioni e momenti intensissimi. C'è così tanto da dire, ma così tanto, che ho paura di non riuscire a descrivere in modo appropriato ogni momento e ogni avvenimento...

E' cominciato tutto con l'incontro con Elisa (la mitica Elisa!) che ci ha consegnato i biglietti, a conclusione dell'odissea che avevamo affrontato per quella benedetta spedizione. E' il pomeriggio del 16 novembre, siamo arrivati a Londra il giorno prima e dopo aver fatto i turisti per una giornata siamo quasi giunti al momento del primo dei due concerti. Prima una capatina all'appartamento. Non mi sembra vero che tra pochissimo li rivedrò, il fatto di non essere in fila è stranissimo e sembra ancora tutto così irreale... ma è già l'ora di partire, via in metro fino alla Greenwich peninsula, dove dobbiamo ritirare i biglietti al botteghino. Sono le 19.30, credo di non essere mai arrivata così tardi ad un concerto :P. Lucia, Beatrice e Claudia hanno il posto sugli spalti, a lato del palco, mentre io e Denise siamo nel parterre. Entriamo a metà del set della band di apertura, Tegan and Sara, e passiamo a salutare l'uomo della consolle che si sta gustando la calma che precede il suo intenso lavoro. Un po' alla volta ci avviciniamo al palco, fino a raggiungere una posizione che non è affatto male, in quindicesima fila più o meno. Si vede abbastanza bene il palco ma allo stesso tempo si vedono bene gli spettacolari effetti di luci e laser. La preparazione del palco dura meno del solito (o è stata solo una mia impressione?), tengo le dita incrociate perchè non inizino con Mr Brightside e le luci accese, e quando le luci si spengono urlo per la contentezza. Senza sapere quale sarà la canzone di apertura...e i Killers mi stupiscono e mi rendono felicissima partendo con A Matter Of Time, una bomba di canzone, fantastica, una delle mie preferite! Speravo tanto di sentirla, ed eccola qua. La canto con tutta la voce e l'energia che ho in corpo, saltando e alzando le braccia al cielo. A parte isolate eccezioni, sono circondata da gente che non solo non canta e se ne sta quasi immobile, ma anzi mi guarda male ripetutamente perchè mi scateno e canto e urlo. Scusatemi se sto cercando di godermi una canzone bellissima ad un concerto. Idioti. 


Oltre ai soliti grandi classici, in scaletta ci sono ovviamente le canzoni di Battle Born - anche se non tutte, e non quante mi sarebbe piaciuto. La seconda che ci viene presentata è The Way It Was, che dal vivo è davvero bella, molto più di quanto si direbbe ascoltandola solo dall'album, Brandon sa ricavare il meglio da ogni canzone che porta sul palco, rendendola coinvolgente in un modo che non ti saresti mai aspettato. In questo caso aggiunge un intermezzo parlato, in cui spiega il senso della canzone, e una piccola variazione nel cantato rispetto alla versione dell'album, una specie di reprise molto carina. La sua voce sembra reggere bene, dopo la paura che mi ha fatto prendere nei giorni scorsi. Subito dopo un breve frammento di Heart Of A Girl al piano. Chissà perchè non la fanno per intero, sti scemi...


In compenso ci becchiamo Shadowplay, che ormai davamo per scontato avesse abbandonato per sempre il palco dei Killers e invece eccola qui, accompagnata da splendidi laser e luci verdi.
Miss Atomic Bomb strepitosa nella sua forza e nella sua velata tristezza. Continuo a saltare e a cantare a più non posso e continuo a ricevere gli sguardi straniti di chi mi sta accanto, ma chissenefrega? Alla fine mi sto divertendo molto più delle mummie che ho a fianco! Con From Here On Out Brandon ci regala uno spettacolo nello spettacolo, giocando con il pubblico in un crescendo di coretti botta-e-risposta ed elargendo sorrisi a ripetizione. 



Altro momento speciale della serata è lo snippet di Don't Look Back In Anger degli Oasis, che riesce a svegliare anche i più mummificati dal loro torpore, con il risultato di un'intera arena che canta insieme a Brandon le parole dei fratelli Gallagher. All These Things, accompagnata da una pioggia di coriandoli rossi e argentati, chiude la prima parte del concerto, mentre Battle Born è la canzone finale, e devo dire che ora che l'ho sentita dal vivo la amo ancora di più, è un capolavoro di canzone ed è perfetta come chiusura del concerto. Mentre gli altri 3 continuano con una base strumentale, Brandon fa la sua performance scendendo in transenna a toccare mani (e a farsi toccare) e a salutare i fan. Il momendo del delirio! Domani tocca a noi!
Anche se non è come viverlo dalla transenna, è stato davvero un bel concerto. Non vedo l'ora di replicare il giorno successivo!

E' il 17. Sveglia all'alba, metro e sonno, arriviamo davanti all'imponente O2 poco prima delle 9. Abbiamo meno di 20 persone davanti (che entro la fine della giornata diventeranno molte di più, come al solito....), l'arena è ancora chiusa e aspettiamo che ci aprano. Il sonno e la stanchezza non riescono a scacciare del tutto l'agitazione che comincia a farsi largo dentro di noi. Quando aprono l'ingresso principale della O2 con stupore mi rendo conto che invece di farci correre a perdifiato lungo tutto il tragitto che ci separa dall'ingresso (circa 300 m?), ci accompagnano facendoci camminare con calma e in modo che venga rispettato l'ordine con cui eravamo in fila. Qualcuno tenta lo stesso di passare davanti, facendo una figura davvero misera. Ed eccoci in fila davanti all'ingresso F, seduti sul freddo asfalto. Ci tocca tenere la giacca e fare frequenti visite allo starbucks o a qualsiasi altro negozietto lì presente per prendere qualcosa di caldo da mangiare o da bere, oppure al bagno per riscaldarci le mani con l'acqua calda. Ma almeno siamo al coperto. La giornata trascorre pigra e lenta, mentre la fila si allunga lentissimamente, ci sono pochissime persone rispetto alle nostre aspettative. Dove sono tutti? Perchè non vengono in fila? Si fa amicizia con qualche vittima solitaria, si guardano i video e le foto della sera prima, qualsiasi scusa è buona per occupare un po' il tempo nell'attesa che arrivi la fatidica ora dell'apertura delle porte.
Poi sentiamo il soundcheck. E durante il soundcheck una canzone che non ci aspettavamo. Tranquilize. Cantata da una voce che non sembra quella di Brandon. Che ci sia Lou Reed?? La sola ipotesi ci fa venire il panico...Poco dopo provano anche Flesh & Bone, rendendomi felicissima visto che non aspetto altro che risentire questa canzone dal vivo! Verso le 17 comincia a esserci un po' di movimento ai tornelli, e poco dopo un paio di addetti alla security vengono a controllare i biglietti e a metterci il braccialetto per l'accesso all'arena. Bene, uno dei miei timori era che questa fase ci rallentasse nel momento dell'entrata, invece loro sono svegli e intelligenti e superano l'ostacolo anticipando quelle operazioni necessarie prima dell'ingresso. Sono stupita positivamente dall'ottima organizzazione dell'O2! Dopo un'oretta ci fanno mettere in fila ai tornelli, facendoci vivere minuti di angoscia perchè temiamo che aprano tutti i tornelli insieme, il che vanificherebbe tutte le nostre ore di attesa, visto che noi che siamo al primo tornello siamo più indietro di quelli che sono stati messi per esempio al quarto e che sono arrivati da pochissime ore. Ma una ragazza che era lì la sera prima ci tranquillizza, fanno entrare una fila alla volta, rispettando appunto l'ordine di arrivo, quindi saremo i primi ad entrare - se si escludono i furbetti che in quelle ore ci sono passati davanti con nonchalance. E infatti così avviene, controllo velocissimo della borsa e poi dentro all'arena, senza correre, tutti camminano, anche se a passo svelto per non farsi superare. Mai fatto un ingresso in una venue così tranquillo e rilassante! La transenna è lì, eccola, ci sono!! 



Ci siamo tutti, nessuno si è perso, The Killers Italia c'è! Claudia e Linda attaccano il cartellone che avevamo preparato durante le ore di fila. Ci eravamo messe d'accordo per indossare tutte e 3 una t-shirt bianca, ma purtroppo io non sono vicinissima a loro 2, tra me e loro ci sono Beatrice e Sara...poco male, mi riprometto che la prossima volta faremo in modo di stare davvero vicine per vivere insieme il concerto.

Anche stasera aprono Tegan and Sara. Sul palco sono in sei, le due sorelle che cantano e altri 4 strumentisti che le accompagnano. Alcune canzoni sono davvero carine, tanto che mi dico che una volta a casa approfindirò la loro conoscenza, se non altro per sentire se le canzoni rendono bene anche sull'album.



Il loro set è godibile, un antipasto piacevole in attesa dei Killers.
La preparazione del palco dura davvero meno del tempo a cui ero abituata. Stavolta non si spengono le luci, e i 4 fanno il loro ingresso così, all'improvviso, a luci accese, per partire subito con Mr Brightside. Non sono amante di questo modo di iniziare il concerto...comunque si entra subito nel vivo. L'atmosfera è splendida, l'arena si è riempita nonostante fino a mezz'ora prima mancasse ancora un sacco di gente. La security è eccezionale. Si canta, si urla, si salta, si ride, si balla.


Per gran parte del concerto abbiamo Giorgio Testi e la sua crew che ci riprendono, riprendono proprio noi che cantiamo. Chissà le figure pessime che abbiamo fatto! E chissà se quelle riprese verranno mai utilizzate e in che modo... 
Ronnie vede il cartellone, sorride e saluta (questo purtroppo non l'ho visto di persona, avevo la saettona davanti che mi nascondeva del tutto il mio mitico Ronnie...)!
Brandon è un chiacchierone!! Spesso tra una canzone e l'altra dice qualcosa, fa un discorso, spiega il testo o il senso della canzone, ringrazia. Ci guarda in continuazione, ci sorride, in certi momenti sembra che stia facendo il concerto solo per noi, e non esagero! Gli eye-contacts non si contano...la felicità è palpabile, sia sul palco che tra il pubblico. Siamo davanti a Dave e lo investiamo di gesti, segnali, urla nella sua direzione, lui ci guarda ma non fa nemmeno mezzo sorriso. E' perso nel suo mondo lol



Ci becchiamo Bones e Tranquilize in successione, ma niente Lou Reed. Somebody Told Me ci viene proposta con un nuovo intro, portentoso, di una forza impressionante, con chitarre e basso cattivissimi e spettacolari. Anche Bling ha un intro tutto nuovo.
Here With Me e l'arena si riempie di lucine in un'atmosfera dolce e malinconica. From Here On Out e si ripete il giochino con il pubblico del giorno prima, solo che stavolta siamo in prima fila e siamo noi i protagonisti insieme a Brandon. Sono momenti indimenticabili, sguardi, sorrisi, l'alternanza di pubblico e Brandon. E' tutto così speciale...ogni volta che Brandon mi si para davanti rinuncio a fare foto e mi godo la sua presenza, i suoi sguardi, i sorrisi. In pratica passa mezzo concerto dalla nostra parte, proprio davanti a noi. E se è solo un'impressione...beh, lasciatemi vivere in questa illusione!



Dopo Dustland sembra che stiano per replicare la cover della sera prima, quando Brandon dice qualcosa a Dave...cambia leggermente il giro di accordi della chitarra, e Brandon inizia a cantare "See the stone set in your eyes, see the thorn twist in your side".....cioè....stanno facendo With Or Without You degli U2!!! Sono senza parole e senza respiro, mi viene da piangere, non capisco più niente....siamo tutti sconvolti, Brandon ci guarda e ride, ben consapevole delle reazioni che queste sorprese causano nel pubblico. Sono talmente emozionata che non ricordo le parole della canzone, e intanto Brandon continua a guardarci e a sorridere, le nostre lacrime parlano a sufficienza. La morte. Tutto quello che segue dopo è confuso e intriso di emozione, felicità, farfalle nello stomaco e tachicardia. La prima parte del concerto si chiude con When You Were Young. Sono sconvolta, senza fiato, sudata, ma vivrei altre 100 ore come quella appena trascorsa!


Di nuovo il concerto si conclude con Battle Born. Niente Flesh & Bone, seppure fosse presente nella setlist. Sarà per i problemi di voce di Brandon, non è una canzone facile da interpretare e probabilmente la sua voce non è ancora al top. Presentazioni di rito per tutta la band, con Brandon che viene a ripetere "in the flesh" davanti a noi, dopo aver visto che a nostra volta l'avevamo ripetuto mentre presentava Dave. Vabbeh. Ci ama. E' giunto il momento della discesa in transenna. Brandon ci fissa -soprattutto Stefano! - sorridendo e allargando le braccia come a dire "guardate cosa mi tocca fare", si toglie la fede e mentre lo fa io gli faccio una foto ridendo, lui mi vede e mi guarda ridendo a sua volta, quindi si avvia saltellando contento. Dopo pochi secondi è davanti a me, gli tocco un braccio e la mano scivola sullo strato di sudore, si sposta mentre la gente dietro spinge ma nemmeno troppo, lo saluto, allungo una mano, lui me la stringe fortissimo per sorreggersi mentre si sposta di lato per continuare la sua passeggiatina. Ecco. C'è bisogno di dire qualcosa? Si capisce a cosa mi riferisco quando parlo di momenti che non possono essere dimenticati e che è difficile lasciare andare? Quando si vorrebbe che il passato si trasformasse in un eterno presente per rivivere a ripetizione tutti quegli istanti magici...
Ultimi saluti sul palco, inchino di gruppo e se ne vanno tutti, lasciandoci lì, in compagnia di K e saette rosse e argentate che luccicano sul pavimento come a ricordarci la grandiosità di quello che è appena successo.

Come se tutte queste emozioni non bastassero, più tardi (o il giorno dopo) veniamo a sapere che al concerto erano presenti Tim Burton (a cui è stata dedicata Bones) con Helena Bonham, e Bono con la famiglia (da qui la cover di Whit Or Without You). Non so se si capisce la grandiosità della cosa, ero allo stesso concerto a cui hanno assistito anche questi personaggi. Vabbeh. E' inutile dire che non ci si abitua mai a certe sensazioni...

Morale della trasferta: per quanto puoi dire che odi i Killers perchè non fanno le canzoni che vorresti sentire, perchè non annunciano la data italiana, perchè fanno setlist troppo corte, quando li vedi sul palco ti dimentichi di tutto il resto e vorresti che non finisse mai....e quando finisce ti rendi conto che aspetterai con ansia la prossima data, e che nel frattempo ti mancheranno in modo indicibile, tanto da fare male.



Setlist - 16 novembre

• A Matter of Time
• Somebody Told Me
• Smile Like You Mean It
• Spaceman
• The Way It Was

• Heart of a Girl (partial)
• Bling
• Shadowplay
• Miss Atomic Bomb
• Human
• Here With Me
• For Reasons Unknown

• From Here On Out
• A Dustland Fairytale
• Don't Look Back In Anger (Oasis cover - snippet)
• Read My Mind
• Runaways
• Mr Brightside
• All These Things That I've Done


Encore:
• Jenny Was A Friend Of Mine
• When You Were Young

• Battle Born


Setlist - 17 novembre

• Mr Brightside
• The Way It Was
• Smile Like You Mean It
• Spaceman
• Bones

• Tranquilize
• Bling
• Miss Atomic Bomb
• Human
• Somebody Told Me
• Here With Me

• For Reasons Unknown
• From Here On Out
• A Dustland Fairytale
• With or Without You (U2 cover - snippet)
• Read My Mind
• Runaways
• When You Were Young


Encore:
• Jenny Was A Friend Of Mine
• All These Things That I've Done

• Battle Born

mercoledì 14 novembre 2012

Breaking news pre-partenza

Doverosi gli ultimi aggiornamenti prima della partenza. Già, perchè nella stessa giornata in cui è stato annunciato il primo concerto da stadio dei Killers, 22 giugno 2013 a Wembley, è stato annullato il concerto in corso a Manchester ieri sera dopo 4 canzoni per problemi di voce/gola di Brandon. Insieme a quello di ieri è stato annullato anche quello previsto per stasera, sempre a Manchester, mentre un portavoce ha fatto sapere che per il momento le due date di Londra sono confermate. Brandon era dispiaciutissimo di non poter continuare a cantare, figurarsi, stare sul palco è la sua vita...parlano di riprogrammare quanto prima i due concerti saltati, vedremo, altre volte che sono stati costretti ad annullare dei concerti non li hanno mai recuperati...
Tornando a me...domani parto senza sapere se effettivamente i miei due concerti avranno luogo...ovviamente spero di sì, visto che ci sto investendo un bel po' in questa trasferta. Dita incrociate per una ripresa veloce di Brandon, con l'augurio che il malessere di questi giorni sia una cosa passeggera e che si rimetta in piena forma quanto prima. Pur di non vedere annullato il concerto del 17, quello di cui mi importa di più, sarei disposta anche a perdere quello del 16, se questo dovesse servire a dare un giorno di riposo in più a Brandon garantendogli una ripresa migliore. Sono anche disposta ad assistere a un concerto ridotto, senza le canzoni più difficili da fare dal punto di vista vocale...basta che non annullino tutto, rimandandoci a casa a mani vuote...quindi buona fortuna a me e ai miei compagni di trasferta!

martedì 13 novembre 2012

Ticket-odyssey + riflessioni assassine

Come ormai tutto il mondo saprà dopodomani parto alla volta di Londra per andare a vedermi ben due concerti dei soliti cazzoni, i Killers. Ma in pochi sono al corrente dell'odissea paurosa che abbiamo vissuto io e i miei compagni di viaggio per colpa di Gigs&Tours, il sito che si è occupato della prevendita dei biglietti, e del corriere inglese DX. 
 Il tutto è cominciato con il sito che, dopo l'acquisto, a fronte di una spesa di spedizione superiore alle 5 sterline, ci avvisa che poichè non abitiamo in Uk i nostri biglietti non potranno essere spediti ma ci toccherà ritirarli al box office il giorno del concerto. Mettere l'opzione print-at-home evidentemente è una cosa troppo difficile. Vabbeh, poco male, pensiamo, andiamo a ritirarli qualche ora prima del concerto e siamo a posto. Errore! Ben presto scopriamo che il box office consegna i biglietti acquistati da Gigs&Tours solo dopo l'apertura delle porte, il che vuol dire che se dovessimo ritirarli con quella modalità dovremmo rinunciare alla transenna. Impossibile!! Dopo decine di mail scritte a Gigs&Tours e alla O2 per cercare di sapere con precisione a che ora potremo ritirare i nostri biglietti, e senza aver ricevuto una risposta chiara e univoca, decidiamo che la soluzione migliore sia far inviare i biglietti a casa di un'amica che vive a Londra, così potremo averli già in mano il giorno del concerto senza stare ad ansiarci per l'orario di apertura del box office. E qui comincia il puro DELIRIO. Gigs&Tours spedise i nostri biglietti metà per posta e metà tramite corriere. Il corriere però dice che non può consegnarli ad Elisa (l'amica che vive a Londra) perchè sulle buste non c'è il suo nome, salvo poi ritrattare dicendo che si era sbagliato, ma ormai la consegna è saltata e bisogna riprogrammarla. Elisa la riprogramma fornendo l'indirizzo del suo ufficio, visto che se provano a consegnare a casa in orario di lavoro ovviamente non la trovano. Il corriere arriva all'ufficio, il portiere chiama però la persona sbagliata...niente consegna nemmeno stavolta. La persona sbagliata dice che si è messa d'accordo per un nuovo tentativo di consegna per il lunedi successivo. Mancano due settimane al concerto. Il lunedi successivo riceviamo una mail dal corriere in cui veniamo avvisate che è urgente riprogrammare la consegna...non capiamo se il corriere è passato e ci sono stati nuovamente dei problemi o se proprio non è passato per chissà quale motivo. Ha il numero di telefono di Elisa ma non telefona manco per sogno. Scopriremo poi che probabilmente il venerdi precedente la consegna riprogrammata a voce non era valida. Elisa (santa donna!) riprogramma nuovamente la consegna per il giorno successivo. Noi cominciamo a temere che i nostri biglietti non arriveranno mai...Martedi passa ed Elisa ci comunica che non si è visto nessuno, e che lei non ha ricevuto nessuna telefonata. Il corriere non è passato e non ha nemmeno avvisato. Ormai noi siamo disperate, stiamo cominciando a rassegnarci all'idea di saltare il concerto del 17. Consegna riprogrammata per giovedi, ma non ci crediamo poi molto. Infine arriva giovedi. A fine giornata Elisa riceve la chiamata del corriere che la avvisa che sta per passare a consegnarle le buste...solo che poi non vorrebbe consegnarle perchè dice che non c'è sopra il suo nome (ho visto personalmente le buste e sopra c'è scritto chiarissimo anche il nome e l'indirizzo di Elisa!). Dopo una trattativa riesce a convincere il corriere che quelle buste spettano a lei e finalmente possiamo tirare un sospiro di sollievo e smettere di farci venire gli attacchi d'ansia. Se avete letto la storia tutta d'un fiato forse potete lontanamente immaginare come ci siamo sentiti noi man mano che la consegna veniva rimandata e i giorni passavano inesorabili.
Nel frattempo anche le buste mandate con la posta hanno dei problemi...in quella di Beatrice Gigs&Tours si è dimenticato di mettere il nome di Elisa così la busta non può essere consegnata, proviamo a informarci se Elisa può andarla a ritirare con una fotocopia del documento di Beatrice, ma le dicono che non è possibile. Morale della storia: dopo millemila mail mandate al servizio assistenza per cercare di risolvere questa situazione assurda, l'unico modo che ha Beatrice per prendere possesso dei suoi biglietti è andare a ritirarli al deposito postale il giorno prima del concerto.

Mentre questa vicenda surreale ci faceva vivere ore di pura angoscia, abbiamo decido di prendere i biglietti per il concerto del 16, sempre alla O2. Lucia, Claudia e Beatrice sugli spalti, quasi dietro al palco, dove ammireranno per bene il culo di Brandon, io e Denise nel parterre, dove probabilmente faremo compagnia all'uomo della consolle perchè i biglietti li dobbiamo ritirare al box office e quindi non c'è la minima possibilità che finiamo davanti.

E in tutto questo i Killers cosa fanno? Hanno cominciato il tour Uk in modo strepitoso, con setlist di 24 canzoni e presentando dal vivo praticamente tutte le canzoni di Battle Born. Ero così felice! Invece, concerto dopo concerto, hanno cominciato ad accorciare la scaletta togliendo proprio le canzoni di Battle Born! Via Flesh&Bone, via Deadlines, via A Matter Of Time, via The Rising Tide. In pratica rimangono, a parte Miss Atomic Bomb, Runaways e Battle Born, solo le canzoni-lagna, le più calme, quelle che a me piacciono meno (From Here On Out, The Way It Was, Here With Me, Be Still quando hanno voglia di farla, la prima strofa di Heart Of A Girl). Che delusione enorme! Per le prime due date ci hanno illuso che avremmo avuto un tour superlativo e invece...senza parlare del fatto che dopo le prime 3-4 date ora si sono fossilizzati, come loro solito, su un'unica scaletta, sempre uguale sera dopo sera. Nell'ultimo concerto che hanno fatto, qualche sera fa, hanno suonato 18 canzoni, più lo snippet di una cover e la prima strofa di Heart Of A Girl (non avendola fatta per intero non merita di essere conteggiata insieme alle canzoni eseguite fino alla fine). Troppo, troppo poco per una band al suo quarto album, che mira a fare concerti negli stadi! E troppo poco per concerti che costano 60-65 €! Di Battle Born fanno 7-8 canzoni quando dovrebbero farle tutte visto che si tratta appunto del Battle Born tour...sono amareggiata e anche arrabbiata da questo modo di fare. Sono anche arrivata a dire che, se continuano così, nel caso facciano una data in Italia l'anno prossimo me la salto senza problemi visto che per me un concerto con una setlist come quella che hanno fatto nelle ultime date non vale la pena di essere visto, anche perchè non costa poco. 

Vediamo come andrà a Londra nei prossimi giorni, parto un po' scoraggiata per quanto riguarda i Killers, per fortuna non vado solo ed esclusivamente per i concerti ma anche per la splendida compagnia, male che vada avrò passato 4 giorni con delle belle persone e mi sarò divertita con loro e grazie a loro.
Stay tuned per gli aggiornamento post trasferta! :)

sabato 27 ottobre 2012

Ci (ri)siamo! Sottotitolo: la pazzia peggiora

Ieri sera a Glasgow è ufficialmente iniziato il Battle Born tour. Aspettavo con ansia di conoscere quali canzoni avrebbero suonato, sperando che facessero A Matter Of Time e Deadlines and Commitments - due tra le mie preferite - mentre per Carry Me Home me la sono già messa via visto che è una bonus track e dubito che la sentiremo mai dal vivo. Avevo anche immaginato un encore con When You Were Young e Battle Born in chiusura. Soprattutto, speravo in una setlist più lunga di quella da 16-18 canzoni che hanno fatto negli ultimi anni. E cos'è successo? Che sono soddisfatissima di come hanno dato il via al tour! Deadlines e A Matter Of Time ci sono, quest'ultima addirittura come canzone di apertura, e la setlist di ben 22 canzoni (2 ore piene di concerto! Gran passo avanti per i Killers!) si conclude proprio con When You Were Young e Battle Born!! Ieri sera nel leggere queste news postate in tempo quasi reale dai presenti al concerto - tralasciando la pratica del twittaggio selvaggio durante un live, cosa che proprio non concepisco - mi stava per scendere la lacrimuccia per la felicità, che già di per se ero emozionatissima e contentissima per l'inizio del nuovo tour, trovarmi poi con i miei "desideri" esauditi è stato il massimo. Ora devo cercare i video per completare il cocktail di emozioni!

Restando in tema Battle Born tour, sono doverosi un paio di aggiornamenti.
In primis le date del tour stesso, che come al solito i Killers rilasciano in disordine, col contagocce e a scaglioni, senza una precisa logica. Per ora, oltre alle date in Uk di cui quella di ieri sera era l'apripista, sono uscite una manciata di date in Irlanda, Germania e Scandinavia a cavallo tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo 2013. Siamo in attesa di sapere dove li porterà il resto del tour! 
Nel frattempo fervono i preparativi per la trasferta londinese di metà novembre, dopo alcuni problemi con i biglietti (pessimi, davvero pessimi, i rivenditori inglesi che hanno gestito la prevendita!) fortunatamente sulla via della risoluzione, sembra essere quasi tutto a posto. Se non che...a qualcuno è venuto la malsana idea di andare anche al concerto della sera prima, il 16, sempre alla O2. Solo che il biglietto costa sempre 60 sterline e gli unici posti rimasti sono quelli seduti di lato, quasi dietro al palco, insomma quelli con vista-culo-di-Brandon. Che per qualcuno potrebbe essere un motivo più che sufficiente per spendere le 60 sterline, ma io come al solito sono costretta a rimanere con i piedi ben piantati per terra e a valutare più che bene il da farsi. Mi accontento della trasferta con un concerto o faccio la pazzia - l'ennesima di una lunga serie - e me li vado a vedere anche il 16? Dilemma difficilissimo da sciogliere...

Ancora non mi sembra vero che siamo di nuovo in ballo, siamo scesi di nuovo in strada, io, i miei amici e loro 4. Tra 3 settimane li rivedo, e anche questo non mi sembra vero e non riuscirò a crederci finchè non vedrò quella saettona luminosa sul palco davanti a me! Buon Battle Born tour a tutti! :)


Aggiornamento: la decisione è stata presa e il biglietto per il 16 novembre è stato acquistato, complice soprattutto l'improvvisa e inaspettata ricomparsa in vendita dei biglietti per il parterre. Tra 3 settimane mi aspetta una doppietta killeriana!

giovedì 20 settembre 2012

Battle Born addiction

Giusto per rimanere in tema di dipendenze assassine.
Battle Born. Ufficialmente uscito il 17 settembre su iTunes e il 18 in versione fisica nei negozi, io l'avevo pre-ordinato da play.com, mi è stato spedito la settimana scorsa ed è arrivato - nemmeno a farlo apposta - il 18 mattina, facendomi saltare di gioia davanti alla cassetta della posta. Per fortuna nessuno mi ha vista...
Comunque me lo stavo ascoltando a oltranza già da qualche giorno, complice uno streaming su iTunes (anche se personalmente non potevo ascoltarlo, come tutti gli italiani, l'album si trovava in giro tranquillamente). Se è vero che adesso mi ha totalmente conquistata, devo ammettere che le prime reazioni sono state di tutt'altra natura. Ero spaesata, non mi ci ritrovato, le canzoni erano troppo diverse da quello a cui ero abituata, troppo strane, troppo nuove. Mi sono trovata spiazzata, quasi spaventata, non sapevo da che parti girarmi e da dove cominciare a prendere in mano quelle canzoni per cercare di capirle. Alcune le conoscevo già, e ho solo dovuto familiarizzare con la loro versione studio (Miss Atomic Bomb, Flesh And Bone, The Rising Tide), altre mi sono piaciute subito, anzi, mi sono sentita intrigata al primo ascolto (Carry Me Home, Deadlines And Commitments, Battle Born), per le altre ho avuto bisogno di pù tempo. Già al secondo ascolto le sentivo meno lontane, meno estranee. E più le ascoltavo più mi entravano nella testa e mi facevano sentire le farfalle nello stomaco e spuntare le lacrime. 
E' un album assolutamente non facile da capire e per niente immediato, non è adatto a quelli che cercano le canzonette che fanno colpo subito. E' fatto di brani elaborati, molto strutturati e variegati, che richiedono una certa dose di tempo e di ascolti per essere metabolizzati e compresi fino in fondo, e quindi apprezzati.
Trovo che nel complesso sia un album molto molto valido, un lavoro maturo, con canzoni molto diverse ma continui richiami, a volte quasi impercettibili, tra l'una e l'altra. Non mi sarebbe piaciuta una presenza maggiore delle chitarre, ma non mi lamento perchè le parti strumentali hanno dei momenti eccezionali, tanto che non riesco più a staccarmene e da giorni ascolto solo questo! E' uno di quei dischi che, se gli permetti di entrarti dentro, non te ne liberi più, diventa parte di te, lo senti nella testa e nella pancia.

Flesh And Bone: mi ci è voluto qualche ascolto per accettare questa versione, abituata com'ero alla potenza della versione live. Non che questa sia meno bella, ma forse è meno d'impatto. Rimane uno dei capolavori del disco.
Runaways: è il primo singolo e di lei si sa già tutto. Nell'album sta proprio bene, si integra con le altre.
The Way It Was: mi è piaciuto fin da subito l'inizio. La canzone non è per niente male, la sento triste ma anche aperta alla speranza...
Here With Me: testo che lascia un po' a desiderare, anche la canzone non è un granchè, decisamente meglio la versione live (che ho sentito una volta sola, forse era l'elemento novità unito alla felicità per essere presente alla prima esecuzione live della canzone a farmela apprezzare, vedremo l'impressione che ne avrò le prossime volte che potrò sentirla dal vivo).
A Matter Of Time: molto carica, anche di questa mi ha colpito fin da subito l'inizio. Canzone eccezionale.
Deadlines And Commitments: è quella che mi ha colpito ed entusiasmato di più al primo ascolto, strana, particolare, ti lascia un messaggio ma non riesci a decifrarlo. Rimane una delle mie preferite dell'album, una gran bella canzone, e il modo di cantare di Brandon, salendo in alto di tonalità, stranamente mi piace. Sarà che ha imparato a usare davvero bene la voce anche sulle note alte.
Miss Atomic Bomb: l'ho adorata immediatamente, anche perchè è molto simile alla versione live, per cui è stata un porto sicuro a cui approdare all'interno dell'album quando le altre canzoni mi stavano causando sentimenti contrastanti. E' intensa, si percepisce la sofferenza dietro la storia che racconta, Brandon è un genio nel trasformare le sensazioni, le emozioni, i sentimenti in parole!
The Rising Tide: un po' diversa dalla versione che avevo sentito l'anno scorso a Londra sia nella musica che nel testo, ma continua a piacermi. Per me avrà sempre un significato speciale!
Heart Of A Girl: la canzone più uduica dell'album, con Brandon che in certi punti sembra proprio Bono, sia nel modo di cantare che proprio nella voce. Non è una delle mie preferite, la trovo un po' troppo lenta, ma ha un suo perchè e oggettivamente è una bella canzone.
From Here On Out: avevo sentito dal vivo anche questa, non male ma sicuramente non è tra le mie preferite. E' molto veloce e ritmata, quasi allegra.
Be Still: al primo ascolto non l'ho nemmeno finita...batteria elettronica, lenta, lagnosa...il testo è molto valido, peccato per il lato musicale vero e proprio, che non mi piace assolutamente. C'è la alternate version che è un po' più animata, soprattutto dal punto di vista strumentale, ed è meno brutta della versione "standard", ma lo stesso questa canzone la salto tranquillamente.
Battle Born: parte molto bene, nella prima strofa inciampa un po', ma poi si riprende alla grande. E' un altro dei capolavori dell'album, sia per il testo che per la musica e per il cantato. Più la conosco e più la amo. La parte finale, in cui Brandon conclude con la frase "the welcome home" mi fa stare fisicamente male per quanto mi piace e il perchè mi piaccia così tanto e mi faccia stare così va al di là delle mie capacità di espressione.
Carry Me Home (bonus track): è bellissima ma anche un po' triste, non so perchè l'abbiano messa tra le bonus track quando meritava di stare nell'album molto più di altre canzoni. C'è una parte più o meno a metà che mi toglie il fiato...
Flesh And Bone (Jacques Lu Cont Remix): credo di non averla mai ascoltata tutta, di solito non mi piacciono i remix, non ne comprendo il senso, e questo non fa eccezione. Si poteva evitare.
Prize Fighter (bonus track): altro pezzo che non si sa come e perchè sia finito tra le bonus track, visto che non è per niente da buttare.

Per l'ennesima volta è come se i Killers fossero entrati nella mia mente, nei miei sogni, per carpirne quello che più mi piace e trasformarlo poi in musica, in note, in strofe. E' incredibile come mi fa sentire la loro musica, come se sapessero esattamente cosa e come suonare per colpirmi, per commuovermi e farmi battere forte il cuore e venire i brividi...prima di loro solo gli U2 sono riusciti a farmi stare così, a farmi innamorare così di una manciata di canzoni!

Quindi, cari assassini, prova superata egregiamente!


giovedì 13 settembre 2012

The Killers - 10 settembre 2012, London

Iniziamo con il racconto del viaggio, che è stato un'avventura dentro l'avventura. Io e Cristina arriviamo a Stansted nella tarda mattinata di domenica 9 settembre per trovare una giornata calda e soleggiata, la più calda dell'estate ci dicono. 27 gradi a Londra in effetti non sono frequenti. Aspettiamo Lucia e poi tutte insieme saliamo sul bus Terravision. E lì comincia l'incubo. Il bus era rimasto sotto il sole per chissà quanto prima della partenza, dentro c'è un caldo allucinante, niente aria condizionata e niente finestrini da aprire. Non si respira. Senza parlare dell'aria calda proveniente da ruote e motore che ci arriva da una strana apertura sul fondo, sotto il tappetino che riveste il corridoio tra le file di sedili. Dopo mezz'oretta comincio a non sentirmi bene, mi appoggio con la testa al sedile davanti sperando che il fatto di staccare la schiena dal sedile imbottito che mi tiene un caldo assurdo mi sia un po' di sollievo. Ma niente, va sempre peggio, sento le mani e le braccia che cominciano a formicolare, le gambe che tremano, la testa leggera e un sempre più pesante senso di nausea. Alla fine sono costretta a chiedere all'autista di accostare per poter scendere a prendere una boccata d'aria. Fuori ci saranno 10 gradi in meno rispetto all'interno dell'autobus, dopo qualche respiro profondo mi sento già molto meglio. Quando risalgo mi sdraio su due sedili che erano vuoti e mi faccio il resto del viaggio così, sperando che la nausea non torni. Arrivate a Victoria Station festeggiamo perchè possiamo di nuovo respirare, c'è un po' di venticello e si sta così bene! Ci prendiamo un gelato, comincio a sentirmi meglio, certo che non è il modo migliore per cominciare la trasferta ma per fortuna è tutto passato.
Andiamo a fare il check in all'hotel e poi ci concediamo un pomeriggio a spasso in centro, tra Oxford Street e il London bridge. 


Sto ancora smaltendo il caldo sofferto sul pulman e in maniche corte sto benissimo, nonostante il vento freddo che soffia e la temperatura che si abbassa rapidamente dopo il tramonto. Ceniamo con una buonissima pizza da Pizza Hut, poi mi prendo anche un ice milk shake che mi rinfresca, che goduria!
Niente baldoria la sera, ma a letto presto per essere fresche e riposate il giorno dopo!

Lunedi 10 settembre siamo già tutte alzate prima che suoni la sveglia, così andiamo a fare colazione e poi ci avviamo con calma verso il Forum, che dista una decina di minuti a piedi. Quando arriviamo sono quasi le 9 e ci sono una decina di persone davanti a noi. Saluto la prima tipa che incontro e in risposta vengo indirizzata in malo modo alla fine della mini-fila. Se per caso avessi avuto voglia di fare amicizia ed essere cordiale con le vittime inglesi, loro hanno fatto subito in modo di farmi passare la voglia. Poco importa, con Cristina e Lucia si sta bene e non mancano le occasioni per ridere. Dopo pochi minuti arrivano due simpatiche ragazze svedesi, le uniche con cui parleremo durante la giornata e che si dimostrano gentili, forse perchè come noi non fanno parte di nessuna cricca di cortigiane...Il tempo ci fa impazzire, se c'è il sole fa davvero caldo, ma se arrivano le nuvole e si alza il vento in pochi secondi ci si congela, e questi repentini cambiamenti si alternano con una frequenza elevatissima, è tutto un metti-togli strati di vestiti. A turno facciamo delle brevi perlustrazioni nei dintorni, per comprare qualcosa da bere e degli snack e per controllare cosa succede (cioè niente, calma piatta per tutta la mattinata). Durante una di queste perlustrazioni incontro l'uomo della consolle, che scherzando mi chiede cose ci faccio lì e di che concerto parlo.
Accanto a noi parcheggiano i furgoncini del catering che scaricano tonnellate di cibo: frutta e verdura di tutti i tipi, cibo confezionato, bevande, friggitrice e altre pentole e stoviglie. Che la cornucopia di frutti a cui ha accennato Brandon in un'intervista recente abbia a che fare con tutto questo ben di dio e non con le canzoni nuove?
In ordine sparso andiamo a prendere il pranzo da Pret a manger, poi arriva Elisa, la mia "ospite". Ogni tanto due gocce di pioggia ci fanno temere il peggio, ma ogni volta si tratta appunto solo di due gocce che smettono subito, per fortuna.
Verso le due e mezza comincia a esserci trambusto davanti all'entrata di servizio, gli uomini della security predispongono una transenna (che sono venuti a prendere in prestito da quelle che hanno messo dove siamo noi per delimitare la fila) in mezzo al marciapiede, chiaro segnale che sta per arrivare qualcuno che vogliono proteggere dall'assalto di noi fans. Io ho fatto in tempo a mangiare solo metà del mio pranzo, e sono lì con il sacchetto dei panini in mano, la fotocamera nell'altra mano e lo zaino cacciato in qualche modo sulla spalla. Di lì a pochi minuti arriva un furgoncino da cui esce Mark che entra senza degnarci di uno sguardo,e Dave, che saluta ma che entra anche lui senza fermarsi. Dopo di lui arrivano anche Brandon e Ronnie. Vengono subito presi in ostaggio dalle solite persone, che avendo già decine di foto con loro ritengono di avere la precedenza e se li accaparrano per foto e autografi. Io, timida e timorosa di disturbare, non oso passare davanti agli altri come invece hanno fatto gli altri con me, così perdo l'occasione per avere una foto con Ronnie o un autografo da uno dei due, che rimangono fuori qualche minuto prima di affrettarsi a entrare per il soundcheck. Torniamo alla fila solo per correre di nuovo all'entrata secondaria dopo non molto, quando torna fuori Dave. Anche con lui non ho fortuna, c'è sempre qualcun altro più spigliato di me che se lo ruba. Pazienza...


L'attesa prosegue lenta ma nemmeno troppa noiosa, la fauna che abbiamo davanti è così divertente da osservare e studiare! Arrivano le vippesse, ovviamente loro sono in guest list, scendono dal taxi direttamente davanti all'ingresso e senza guardare nè salutare nessuno (chissà che brutto colpo per le cortigiane che bramano ogni segno da parte delle due) entrano nella venue. Dopotutto sono delle vippesse, no? Mica si possono mescolare alla plebe!
A metà pomeriggio arrivano quelli della BBC a controllare i biglietti, all'inizio non sembrano riconoscere i nostri, ma alla fine è tutto ok e ci attaccano un bollino numerato che ci garantirà l'accesso. Alle 6 in punto aprono e ci fanno incanalare in quattro diverse file per farci entrare dopo aver controllato borse e biglietti: come al solito questo è il solito modo per farsi superare da chi è dietro ma capita nella fila più veloce. Poco male, riusciamo a finire in transenna lo stesso, dal lato di Dave, ma il palco è così piccolo che siamo allo stesso tempo quasi davanti alla saettona. Sul pavimento sotto la saettona è attaccata una setlist, da dove siamo non si vede nulla ma sfrutto lo zoom della mia fotocamera per riprenderla nella speranza di riuscire a leggere le tracce...e ci riesco! Scopriamo così che oltre ad avere una scaletta un po' diversa dal solito ci saranno anche Flesh&Bone (che non vedevo l'ora di sentire dal vivo) e una canzone del tutto nuova, Here With Me. Pochi secondi di esaltazione e poi mi ricompongo.

Alle 7 comincia il dj set di Zane Lowe. Che mi fa quasi addormentare sulla transenna, ma davvero pensa che quel genere di musica possa piacere al pubblico dei Killers? Per fortuna poco prima delle 8 se ne va per lasciare posto a loro! 
E finalmente eccoli sul palco, accolti come sempre da un pubblico estasiato e fremente.


Inizio con Runaways, e io senza un motivo preciso mi ritrovo con le lacrime che mi scorrono sulle guance. Brandon mi guarda e sorride, non so se sia perchè mi ha riconosciuta o perchè gli fa ridere vedere che c'è qualcuno che piange già dopo 2 minuti dall'inizio del concerto. Per le successive 3 canzoni la scaletta è uguale a quelle dei concerti precedenti, ma alla quinta traccia ecco che arriva Flesh&Bone. Brandon si stupisce quasi che sappiamo le parole (anche se non tutte, personalmente). Di nuovo ecco le lacrime scendermi sulle guance, e di nuovo Brandon che mi fissa...solo che mi becca in un momento in cui non sto cantando perchè non so le parole di quel tratto, così gli sorrido e lui ricambia in modo quasi impercettibile.
Ronnie, nonostante non sia lontano, è nascosto dalla saettona e riesco a vederlo solo in alcuni momenti. 


Il pubblico è fantastico, nessuno spinge o sgomita, nessuno cerca di passare davanti, si sta belli comodi anche in transenna e si riesce a muoversi senza problemi nonostante stiamo tutti saltanto, ballando, cantando e agitando le braccia nell'aria. Fossero tutti così i concerti!
For Reasons Unknown e poi è il turno di Miss Atomic Bomb, che adoro da quando l'ho sentita di persona dal vivo. Anche qui lacrimuccia, e anche qui sguardo del Fiore...Questa canzone Brandon la canta benissimo, toccandosi una spalla e un braccio con un sorrisino e un'espressione molto maliziosa durante la strofa "Well all that I wanted was a little touch, a little tenderness and truth"! Il solito provocatore :)


Alla successiva canzone, Human, espongo il cartellone di The Killers Italia (lo stesso che avevo a Londra l'anno scorso!). Dave lo guarda, lo guarda anche Mark che è dalla parte opposta del palco. Brandon gli lancia uno sguardo per due volte...verso metà canzone lo tolgo perchè voglio godermi il concerto saltanto e alzando le mani senza impicci di mezzo.
Dave, proprio davanti a noi, ogni tanto ci guarda e fa una linguaccia, ma per la maggior parte del tempo se ne sta nel suo mondo, guarda per aria, forse cerca gli alieni. Comunque è in formissima.


Mark, dall'altra parte del palco, si esibisce di fronte a un pubblico/circo formato da gente con boa di piume rosa, orecchie rosa di pelo, maracas illuminate da led colorati, e si mette a suonare con un piede appoggiato su una delle casse, in uno dei momenti di massima esaltazione in cui l'abbia mai visto. 


Brandon sorride e ammira il pubblico in continuazione, ora guarda le prime file, ora guarda la balconata, ora guarda verso il fondo del locale. Ha quell'espressione di chi è soddisfatto di quello che vede ma che in fondo in fondo se l'aspettava. A Verona ha sorriso molto di più e in modo diverso, molto più sorpreso, quasi che non si aspettasse le reazioni che osservava. Là camminava ad un metro da terra per la felicità e la soddisfazione, qui a Londra è sì contento ma in un modo diverso, più contenuto. 

La saettona, con le sue luci che cambiano colore, mi ha finalmente conquistata e posso dire che mi piace e che sul palco fa la sua figura!

Con When You Were Young e una cascata di coriandoli di carta velina rossa e bianca a forma di K e saetta si conclude la parte di concerto che è stata trasmessa in diretta audio da BBC. Ma per noi che siamo lì al HMV Forum c'è un breve encore, con un'altra nuova canzone, Here With Me. Non sembra malaccio, anche se il testo a detta di chi l'ha decifrato non è proprio il massimo. Chiusura con A Dustland Fairytale, un piacevole cambiamento dalla solita scaletta.

Sudatissime ed abbastanza distrutte ci avviamo verso l'uscita. Passo dalla postazione dell'uomo della consolle per salutarlo, notando che sul desk c'è il regalino che gli abbiamo fatto noi per il suo compleanno e che gli abbiamo consegnato a Verona! Quindi usciamo e andiamo subito a comprare dell'acqua perchè stiamo morendo disidratate! Dopo ci mettiamo ad aspettare all'entrata di servizio insieme ad altre decine di persone, nella speranza che i 4 escano. Passa il tempo, alcuni furgoncini vanno e vengono, per un secondo esce Dave ma rientra subito. Mi sa che l'hanno mandato fuori a valutare la situazione, e quando lui ha riferito che tra le decine di persone in attesa ci sono anche le vippesse gli altri hanno deciso di andarsene senza passare a salutare i fans. Sta di fatto che ben presto i tizi della security vengono a dirci che i membri della band se ne sono già andati. Nessuno di noi gli crede e rimaniamo lì, col vento sferzante che mette a dura prova la nostra resistenza. Passano i minuti e la folla diminuisce, rimaniamo sempre in meno e nonostante continuino a ripeterci che la band non c'è più noi non desistiamo. Alla fine, dopo le 11, quando gli ultimi furgoncini vengono occupati dagli ultimi membri della crew rimasti e quindi se ne vanno, ammettiamo che quelli della security ci avevano detto il vero e che abbiamo aspettato per nulla. Se da un lato mi dispiace che per la seconda volta di fila ad un concerto a Londra a cui sono presente anch'io i Killers non escono (ma erano usciti nel pomeriggio, quindi non ha senso lamentarsi), dall'altro mi consola un po' sapere che anche nella loro amata Londra non sempre escono, che non è un comportamento che tengono solo negli altri paesi che amano meno.
Infreddolite e stanche torniamo all'hotel con in mente i ricordi e le sensazioni di una bella giornata e di un concerto speciale.



Setlist

• Runaways
• Somebody Told Me
• Smile Like You Mean It
• Spaceman
• Flesh And Bone
• For Reasons Unknown
• Miss Atomic Bomb
• Human
• Read My Mind
• Mr. Brightside
• All These Things That I've Done
• When You Were Young

Encore:
• Here With Me
• A Dustland Fairytale


sabato 8 settembre 2012

Franz Ferdinand + Mogwai + The Vaccines + Palma Violets - 1 settembre 2012, Villafranca di Verona

Mi farebbe ridere partire per una nuova trasferta senza prima aver finito di raccontare della precedente, per cui a meno di 24 ore dalla partenza per Londra eccomi a raccontare del secondo giorno di A Perfect Day.

Sveglia con relativa calma la mattina dell'1 settembre, dopo gli eventi e i deliri del giorno prima. Le mie amiche mi comunicano che Cristina ha vinto i biglietti per vedere i Killers all'HMV Forum a Londra nel concerto organizzato da BBC Radio 1. Momenti di esultanza, panico, delirio alle 9 di mattina. Poi controllo più per scrupolo che altro anche le mie email...e scopro di aver ricevuto anch'io la comunicazione della vincita!! Troppo stanca ed acciaccata per esultare come si deve, da fuori non si vede ma dentro sono in subbuglio, io che non ho mai vinto niente in vita mia. Sono trasognata, quasi stordita, la notizia mi coglie immediatamente dopo una super giornata e un super concerto e aggiunge emozioni su emozioni a quelle vissute da così poco tempo!
La mattinata passa lenta, colazione, preparativi per lasciare la stanza. Poco dopo mezzogiorno si parte, direzione Verona, per accompagnare Sara alla stazione. La giornata è così così, qualche sprazzo di sole, nuvole, due gocce di pioggia ogni tanto. Andiamo a pranzare nel McDonalds/Spizzico della stazione, e quindi accompagnamo anche Claudia a prendere il suo treno. Foto-ricordo al binario, orchestrate dal geniale Stefano, saluti, noi che dalla banchina corriamo insieme al treno per continuare a salutare Claudia...sì insomma, normale amministrazione. Prima che arrivi il momento della partenza anche per Denise facciamo un giretto veloce in centro a Verona, arena, casa di Giulietta, qualche negozio di souvenirs, poi ci fermiamo a prendere qualcosa da bere al bar dietro l'arena in cui 3 anni fa ci era stato offerto da mangiare dopo che, grazie alle nostre magliette The Killers Italia, eravamo stati scambiati per personale che lavorava all'arena.
Dopo aver accompagnato anche Denise alla stazione - è già metà pomeriggio - tocca agli ultimi saluti: Stefano, Linda, Luca e Giada ripartono per tornare a casa, io torno a Villafranca per la seconda giornata di festival. Mi faccio tutta la strada sotto la pioggia, meditando che se continuerà a piovere non scenderò dall'auto e aspetterò che il tempo migliori. Avvisata dalle amiche che sono già in transenna in attesa dei Vaccines che non è possibile parcheggiare vicino al castello, in quanto quella sera c'è la notte bianca e tutto il centro è chiuso al traffico, cerco posto nelle vie limitrofe, trovando alla fine un piccolo parcheggio in una vietta tranquilla a 10 minuti dal castello. Sta piovendo quindi me ne sto tranquilla in macchina, sperando che smetta presto, l'orario di inizio del primo concerto della giornata si avvicina e mi spiacerebbe perdermelo. Invece la pioggia ci mette un po' ad andarsene, e quando alla fine entro al castello la prima band, i Palma Violets, ha quasi finito di suonare. Sento le loro ultime 3 canzoni e direi che quindi mi è impossibile farmi un'idea su di loro.
Durante la preparazione del palco dei Vaccines riprende a piovere, io per fortuna mi posso riparare con l'ombrello che mi sono portata dietro e che hanno fatto passare senza problemi, nonostante nel regolamento fosse espressamente specificato che non potevano essere introdotti ombrelli. Davanti a me ho un lago di fango, la palude di Mordor-versione 2, che emana una puzza crescente di minuto in minuto. Qualcuno ogni tanto ci balla dentro sporcandosi ancora di più scarpe e pantaloni già ben infangati. Due bambini si rincorrono nella palude di fango. Io me ne sto ferma nel mio angolino, ben protetta dal mio ombrello.


Finalmente salgono sul palco i Vaccines, finalmente riesco a vederli dopo che esattamente un anno fa all'ultimo minuto hanno annullato la loro presenza all'I-Day. Tutto il loro set si svolge sotto la pioggia, le mie amiche in transenna si inzuppano per bene. La voce di Justin mi sembra ok, le canzoni hanno la loro bella carica e dal vivo rendono bene, mi spiace per una certa mancanza di interazione con il pubblico, ma forse dipende dalla mia distanza dal palco e dalla situazione metereologica che stempera e raffredda le sensazioni.


Dopo la performance dei Vaccines mi ricongiungo con le altre e decidiamo di uscire per andare a mangiare qualcosa, per poi rientrare a vederci i Franz Ferdinand. Mi dispiace per i Mogwai, me li perderò del tutto, ma ho bisogno di sedermi, di mangiare, di stare in un posto chiuso e senza pioggia (anche se al momento ha smesso di piovere). Così io, Cristina, Lucia, Beatrice e Sara ci avventuriamo nel pieno della notte bianca alla ricerca di un posto adatto, mentre Federica e Laura rimangono all'interno del castello dopo aver intravisto Justin in uno dei tendoni allestiti nel backstage. Per una volta tanto è bello non essere dipendenti dalla transenna ma poter entrare e uscire dall'area del festival, vivendoselo con più calma e tranquillità. 
Ci fermiamo al Dubliners Irish pub e ordiniamo hamburger e hot dog, patatine, tè e pepsi. 


Con calma poi torniamo al castello, giusto in tempo per non perderci l'inizio del set dei Franz Ferdinand. La folla è aumentata, trovare un buon posticino per vedere bene il palco non è semplice, anche perchè bisogna stare attenti alle paludi fangose che ci inghiottirebbero le scarpe... Per fortuna non piove più così posso godermi tutto il concerto senza ombrello, senza gocce sugli occhiali, senza scocciature. Non è comunque facile fare foto decenti con tutta quella gente davanti.
I Franz sono spettacolari come ricordavo, maestri di stile. Alex sembra essersi innamorato del nome del festival e lo ripete un sacco di volte con voce bassa e sensuale. Il pubblico risponde bene, vedo braccia che si agitano e gente che salta anche lontano dal palco. Ogni tanto salto anch'io, per quello che le mie precarie condizioni mi consentono. Quando il concerto finisce mi sembra che sia passato davvero pochissimo tempo dall'inizio, e invece è quasi mezzanotte!


Prima di ripartire alla volta di casa mia vado un attimo all'uscita secondaria con le altre, e lì troviamo Federica e Laura che aspettano (e che hanno già incontrato) i loro adorati Vaccines. Ultima tappa prima di tornare alla mia auto è l'hotel delle ragazze, che hanno gentilmente ospitato nella loro stanza il poster dei Killers che avevo comprato nel pomeriggio. Ultimi saluti della trasferta, siamo tutte stanche e provate ma felici. Raggiungo l'auto e mentre mi avvio verso l'autostrada ricomincia a piovere. Inutile dire che mi faccio tutto il tragitto, circa 70 km, sotto il diluvio. Questa pioggia vuole farmi compagnia fino all'ultimo, dopo aver caratterizzato per bene questo festival!