giovedì 20 settembre 2012

Battle Born addiction

Giusto per rimanere in tema di dipendenze assassine.
Battle Born. Ufficialmente uscito il 17 settembre su iTunes e il 18 in versione fisica nei negozi, io l'avevo pre-ordinato da play.com, mi è stato spedito la settimana scorsa ed è arrivato - nemmeno a farlo apposta - il 18 mattina, facendomi saltare di gioia davanti alla cassetta della posta. Per fortuna nessuno mi ha vista...
Comunque me lo stavo ascoltando a oltranza già da qualche giorno, complice uno streaming su iTunes (anche se personalmente non potevo ascoltarlo, come tutti gli italiani, l'album si trovava in giro tranquillamente). Se è vero che adesso mi ha totalmente conquistata, devo ammettere che le prime reazioni sono state di tutt'altra natura. Ero spaesata, non mi ci ritrovato, le canzoni erano troppo diverse da quello a cui ero abituata, troppo strane, troppo nuove. Mi sono trovata spiazzata, quasi spaventata, non sapevo da che parti girarmi e da dove cominciare a prendere in mano quelle canzoni per cercare di capirle. Alcune le conoscevo già, e ho solo dovuto familiarizzare con la loro versione studio (Miss Atomic Bomb, Flesh And Bone, The Rising Tide), altre mi sono piaciute subito, anzi, mi sono sentita intrigata al primo ascolto (Carry Me Home, Deadlines And Commitments, Battle Born), per le altre ho avuto bisogno di pù tempo. Già al secondo ascolto le sentivo meno lontane, meno estranee. E più le ascoltavo più mi entravano nella testa e mi facevano sentire le farfalle nello stomaco e spuntare le lacrime. 
E' un album assolutamente non facile da capire e per niente immediato, non è adatto a quelli che cercano le canzonette che fanno colpo subito. E' fatto di brani elaborati, molto strutturati e variegati, che richiedono una certa dose di tempo e di ascolti per essere metabolizzati e compresi fino in fondo, e quindi apprezzati.
Trovo che nel complesso sia un album molto molto valido, un lavoro maturo, con canzoni molto diverse ma continui richiami, a volte quasi impercettibili, tra l'una e l'altra. Non mi sarebbe piaciuta una presenza maggiore delle chitarre, ma non mi lamento perchè le parti strumentali hanno dei momenti eccezionali, tanto che non riesco più a staccarmene e da giorni ascolto solo questo! E' uno di quei dischi che, se gli permetti di entrarti dentro, non te ne liberi più, diventa parte di te, lo senti nella testa e nella pancia.

Flesh And Bone: mi ci è voluto qualche ascolto per accettare questa versione, abituata com'ero alla potenza della versione live. Non che questa sia meno bella, ma forse è meno d'impatto. Rimane uno dei capolavori del disco.
Runaways: è il primo singolo e di lei si sa già tutto. Nell'album sta proprio bene, si integra con le altre.
The Way It Was: mi è piaciuto fin da subito l'inizio. La canzone non è per niente male, la sento triste ma anche aperta alla speranza...
Here With Me: testo che lascia un po' a desiderare, anche la canzone non è un granchè, decisamente meglio la versione live (che ho sentito una volta sola, forse era l'elemento novità unito alla felicità per essere presente alla prima esecuzione live della canzone a farmela apprezzare, vedremo l'impressione che ne avrò le prossime volte che potrò sentirla dal vivo).
A Matter Of Time: molto carica, anche di questa mi ha colpito fin da subito l'inizio. Canzone eccezionale.
Deadlines And Commitments: è quella che mi ha colpito ed entusiasmato di più al primo ascolto, strana, particolare, ti lascia un messaggio ma non riesci a decifrarlo. Rimane una delle mie preferite dell'album, una gran bella canzone, e il modo di cantare di Brandon, salendo in alto di tonalità, stranamente mi piace. Sarà che ha imparato a usare davvero bene la voce anche sulle note alte.
Miss Atomic Bomb: l'ho adorata immediatamente, anche perchè è molto simile alla versione live, per cui è stata un porto sicuro a cui approdare all'interno dell'album quando le altre canzoni mi stavano causando sentimenti contrastanti. E' intensa, si percepisce la sofferenza dietro la storia che racconta, Brandon è un genio nel trasformare le sensazioni, le emozioni, i sentimenti in parole!
The Rising Tide: un po' diversa dalla versione che avevo sentito l'anno scorso a Londra sia nella musica che nel testo, ma continua a piacermi. Per me avrà sempre un significato speciale!
Heart Of A Girl: la canzone più uduica dell'album, con Brandon che in certi punti sembra proprio Bono, sia nel modo di cantare che proprio nella voce. Non è una delle mie preferite, la trovo un po' troppo lenta, ma ha un suo perchè e oggettivamente è una bella canzone.
From Here On Out: avevo sentito dal vivo anche questa, non male ma sicuramente non è tra le mie preferite. E' molto veloce e ritmata, quasi allegra.
Be Still: al primo ascolto non l'ho nemmeno finita...batteria elettronica, lenta, lagnosa...il testo è molto valido, peccato per il lato musicale vero e proprio, che non mi piace assolutamente. C'è la alternate version che è un po' più animata, soprattutto dal punto di vista strumentale, ed è meno brutta della versione "standard", ma lo stesso questa canzone la salto tranquillamente.
Battle Born: parte molto bene, nella prima strofa inciampa un po', ma poi si riprende alla grande. E' un altro dei capolavori dell'album, sia per il testo che per la musica e per il cantato. Più la conosco e più la amo. La parte finale, in cui Brandon conclude con la frase "the welcome home" mi fa stare fisicamente male per quanto mi piace e il perchè mi piaccia così tanto e mi faccia stare così va al di là delle mie capacità di espressione.
Carry Me Home (bonus track): è bellissima ma anche un po' triste, non so perchè l'abbiano messa tra le bonus track quando meritava di stare nell'album molto più di altre canzoni. C'è una parte più o meno a metà che mi toglie il fiato...
Flesh And Bone (Jacques Lu Cont Remix): credo di non averla mai ascoltata tutta, di solito non mi piacciono i remix, non ne comprendo il senso, e questo non fa eccezione. Si poteva evitare.
Prize Fighter (bonus track): altro pezzo che non si sa come e perchè sia finito tra le bonus track, visto che non è per niente da buttare.

Per l'ennesima volta è come se i Killers fossero entrati nella mia mente, nei miei sogni, per carpirne quello che più mi piace e trasformarlo poi in musica, in note, in strofe. E' incredibile come mi fa sentire la loro musica, come se sapessero esattamente cosa e come suonare per colpirmi, per commuovermi e farmi battere forte il cuore e venire i brividi...prima di loro solo gli U2 sono riusciti a farmi stare così, a farmi innamorare così di una manciata di canzoni!

Quindi, cari assassini, prova superata egregiamente!


giovedì 13 settembre 2012

The Killers - 10 settembre 2012, London

Iniziamo con il racconto del viaggio, che è stato un'avventura dentro l'avventura. Io e Cristina arriviamo a Stansted nella tarda mattinata di domenica 9 settembre per trovare una giornata calda e soleggiata, la più calda dell'estate ci dicono. 27 gradi a Londra in effetti non sono frequenti. Aspettiamo Lucia e poi tutte insieme saliamo sul bus Terravision. E lì comincia l'incubo. Il bus era rimasto sotto il sole per chissà quanto prima della partenza, dentro c'è un caldo allucinante, niente aria condizionata e niente finestrini da aprire. Non si respira. Senza parlare dell'aria calda proveniente da ruote e motore che ci arriva da una strana apertura sul fondo, sotto il tappetino che riveste il corridoio tra le file di sedili. Dopo mezz'oretta comincio a non sentirmi bene, mi appoggio con la testa al sedile davanti sperando che il fatto di staccare la schiena dal sedile imbottito che mi tiene un caldo assurdo mi sia un po' di sollievo. Ma niente, va sempre peggio, sento le mani e le braccia che cominciano a formicolare, le gambe che tremano, la testa leggera e un sempre più pesante senso di nausea. Alla fine sono costretta a chiedere all'autista di accostare per poter scendere a prendere una boccata d'aria. Fuori ci saranno 10 gradi in meno rispetto all'interno dell'autobus, dopo qualche respiro profondo mi sento già molto meglio. Quando risalgo mi sdraio su due sedili che erano vuoti e mi faccio il resto del viaggio così, sperando che la nausea non torni. Arrivate a Victoria Station festeggiamo perchè possiamo di nuovo respirare, c'è un po' di venticello e si sta così bene! Ci prendiamo un gelato, comincio a sentirmi meglio, certo che non è il modo migliore per cominciare la trasferta ma per fortuna è tutto passato.
Andiamo a fare il check in all'hotel e poi ci concediamo un pomeriggio a spasso in centro, tra Oxford Street e il London bridge. 


Sto ancora smaltendo il caldo sofferto sul pulman e in maniche corte sto benissimo, nonostante il vento freddo che soffia e la temperatura che si abbassa rapidamente dopo il tramonto. Ceniamo con una buonissima pizza da Pizza Hut, poi mi prendo anche un ice milk shake che mi rinfresca, che goduria!
Niente baldoria la sera, ma a letto presto per essere fresche e riposate il giorno dopo!

Lunedi 10 settembre siamo già tutte alzate prima che suoni la sveglia, così andiamo a fare colazione e poi ci avviamo con calma verso il Forum, che dista una decina di minuti a piedi. Quando arriviamo sono quasi le 9 e ci sono una decina di persone davanti a noi. Saluto la prima tipa che incontro e in risposta vengo indirizzata in malo modo alla fine della mini-fila. Se per caso avessi avuto voglia di fare amicizia ed essere cordiale con le vittime inglesi, loro hanno fatto subito in modo di farmi passare la voglia. Poco importa, con Cristina e Lucia si sta bene e non mancano le occasioni per ridere. Dopo pochi minuti arrivano due simpatiche ragazze svedesi, le uniche con cui parleremo durante la giornata e che si dimostrano gentili, forse perchè come noi non fanno parte di nessuna cricca di cortigiane...Il tempo ci fa impazzire, se c'è il sole fa davvero caldo, ma se arrivano le nuvole e si alza il vento in pochi secondi ci si congela, e questi repentini cambiamenti si alternano con una frequenza elevatissima, è tutto un metti-togli strati di vestiti. A turno facciamo delle brevi perlustrazioni nei dintorni, per comprare qualcosa da bere e degli snack e per controllare cosa succede (cioè niente, calma piatta per tutta la mattinata). Durante una di queste perlustrazioni incontro l'uomo della consolle, che scherzando mi chiede cose ci faccio lì e di che concerto parlo.
Accanto a noi parcheggiano i furgoncini del catering che scaricano tonnellate di cibo: frutta e verdura di tutti i tipi, cibo confezionato, bevande, friggitrice e altre pentole e stoviglie. Che la cornucopia di frutti a cui ha accennato Brandon in un'intervista recente abbia a che fare con tutto questo ben di dio e non con le canzoni nuove?
In ordine sparso andiamo a prendere il pranzo da Pret a manger, poi arriva Elisa, la mia "ospite". Ogni tanto due gocce di pioggia ci fanno temere il peggio, ma ogni volta si tratta appunto solo di due gocce che smettono subito, per fortuna.
Verso le due e mezza comincia a esserci trambusto davanti all'entrata di servizio, gli uomini della security predispongono una transenna (che sono venuti a prendere in prestito da quelle che hanno messo dove siamo noi per delimitare la fila) in mezzo al marciapiede, chiaro segnale che sta per arrivare qualcuno che vogliono proteggere dall'assalto di noi fans. Io ho fatto in tempo a mangiare solo metà del mio pranzo, e sono lì con il sacchetto dei panini in mano, la fotocamera nell'altra mano e lo zaino cacciato in qualche modo sulla spalla. Di lì a pochi minuti arriva un furgoncino da cui esce Mark che entra senza degnarci di uno sguardo,e Dave, che saluta ma che entra anche lui senza fermarsi. Dopo di lui arrivano anche Brandon e Ronnie. Vengono subito presi in ostaggio dalle solite persone, che avendo già decine di foto con loro ritengono di avere la precedenza e se li accaparrano per foto e autografi. Io, timida e timorosa di disturbare, non oso passare davanti agli altri come invece hanno fatto gli altri con me, così perdo l'occasione per avere una foto con Ronnie o un autografo da uno dei due, che rimangono fuori qualche minuto prima di affrettarsi a entrare per il soundcheck. Torniamo alla fila solo per correre di nuovo all'entrata secondaria dopo non molto, quando torna fuori Dave. Anche con lui non ho fortuna, c'è sempre qualcun altro più spigliato di me che se lo ruba. Pazienza...


L'attesa prosegue lenta ma nemmeno troppa noiosa, la fauna che abbiamo davanti è così divertente da osservare e studiare! Arrivano le vippesse, ovviamente loro sono in guest list, scendono dal taxi direttamente davanti all'ingresso e senza guardare nè salutare nessuno (chissà che brutto colpo per le cortigiane che bramano ogni segno da parte delle due) entrano nella venue. Dopotutto sono delle vippesse, no? Mica si possono mescolare alla plebe!
A metà pomeriggio arrivano quelli della BBC a controllare i biglietti, all'inizio non sembrano riconoscere i nostri, ma alla fine è tutto ok e ci attaccano un bollino numerato che ci garantirà l'accesso. Alle 6 in punto aprono e ci fanno incanalare in quattro diverse file per farci entrare dopo aver controllato borse e biglietti: come al solito questo è il solito modo per farsi superare da chi è dietro ma capita nella fila più veloce. Poco male, riusciamo a finire in transenna lo stesso, dal lato di Dave, ma il palco è così piccolo che siamo allo stesso tempo quasi davanti alla saettona. Sul pavimento sotto la saettona è attaccata una setlist, da dove siamo non si vede nulla ma sfrutto lo zoom della mia fotocamera per riprenderla nella speranza di riuscire a leggere le tracce...e ci riesco! Scopriamo così che oltre ad avere una scaletta un po' diversa dal solito ci saranno anche Flesh&Bone (che non vedevo l'ora di sentire dal vivo) e una canzone del tutto nuova, Here With Me. Pochi secondi di esaltazione e poi mi ricompongo.

Alle 7 comincia il dj set di Zane Lowe. Che mi fa quasi addormentare sulla transenna, ma davvero pensa che quel genere di musica possa piacere al pubblico dei Killers? Per fortuna poco prima delle 8 se ne va per lasciare posto a loro! 
E finalmente eccoli sul palco, accolti come sempre da un pubblico estasiato e fremente.


Inizio con Runaways, e io senza un motivo preciso mi ritrovo con le lacrime che mi scorrono sulle guance. Brandon mi guarda e sorride, non so se sia perchè mi ha riconosciuta o perchè gli fa ridere vedere che c'è qualcuno che piange già dopo 2 minuti dall'inizio del concerto. Per le successive 3 canzoni la scaletta è uguale a quelle dei concerti precedenti, ma alla quinta traccia ecco che arriva Flesh&Bone. Brandon si stupisce quasi che sappiamo le parole (anche se non tutte, personalmente). Di nuovo ecco le lacrime scendermi sulle guance, e di nuovo Brandon che mi fissa...solo che mi becca in un momento in cui non sto cantando perchè non so le parole di quel tratto, così gli sorrido e lui ricambia in modo quasi impercettibile.
Ronnie, nonostante non sia lontano, è nascosto dalla saettona e riesco a vederlo solo in alcuni momenti. 


Il pubblico è fantastico, nessuno spinge o sgomita, nessuno cerca di passare davanti, si sta belli comodi anche in transenna e si riesce a muoversi senza problemi nonostante stiamo tutti saltanto, ballando, cantando e agitando le braccia nell'aria. Fossero tutti così i concerti!
For Reasons Unknown e poi è il turno di Miss Atomic Bomb, che adoro da quando l'ho sentita di persona dal vivo. Anche qui lacrimuccia, e anche qui sguardo del Fiore...Questa canzone Brandon la canta benissimo, toccandosi una spalla e un braccio con un sorrisino e un'espressione molto maliziosa durante la strofa "Well all that I wanted was a little touch, a little tenderness and truth"! Il solito provocatore :)


Alla successiva canzone, Human, espongo il cartellone di The Killers Italia (lo stesso che avevo a Londra l'anno scorso!). Dave lo guarda, lo guarda anche Mark che è dalla parte opposta del palco. Brandon gli lancia uno sguardo per due volte...verso metà canzone lo tolgo perchè voglio godermi il concerto saltanto e alzando le mani senza impicci di mezzo.
Dave, proprio davanti a noi, ogni tanto ci guarda e fa una linguaccia, ma per la maggior parte del tempo se ne sta nel suo mondo, guarda per aria, forse cerca gli alieni. Comunque è in formissima.


Mark, dall'altra parte del palco, si esibisce di fronte a un pubblico/circo formato da gente con boa di piume rosa, orecchie rosa di pelo, maracas illuminate da led colorati, e si mette a suonare con un piede appoggiato su una delle casse, in uno dei momenti di massima esaltazione in cui l'abbia mai visto. 


Brandon sorride e ammira il pubblico in continuazione, ora guarda le prime file, ora guarda la balconata, ora guarda verso il fondo del locale. Ha quell'espressione di chi è soddisfatto di quello che vede ma che in fondo in fondo se l'aspettava. A Verona ha sorriso molto di più e in modo diverso, molto più sorpreso, quasi che non si aspettasse le reazioni che osservava. Là camminava ad un metro da terra per la felicità e la soddisfazione, qui a Londra è sì contento ma in un modo diverso, più contenuto. 

La saettona, con le sue luci che cambiano colore, mi ha finalmente conquistata e posso dire che mi piace e che sul palco fa la sua figura!

Con When You Were Young e una cascata di coriandoli di carta velina rossa e bianca a forma di K e saetta si conclude la parte di concerto che è stata trasmessa in diretta audio da BBC. Ma per noi che siamo lì al HMV Forum c'è un breve encore, con un'altra nuova canzone, Here With Me. Non sembra malaccio, anche se il testo a detta di chi l'ha decifrato non è proprio il massimo. Chiusura con A Dustland Fairytale, un piacevole cambiamento dalla solita scaletta.

Sudatissime ed abbastanza distrutte ci avviamo verso l'uscita. Passo dalla postazione dell'uomo della consolle per salutarlo, notando che sul desk c'è il regalino che gli abbiamo fatto noi per il suo compleanno e che gli abbiamo consegnato a Verona! Quindi usciamo e andiamo subito a comprare dell'acqua perchè stiamo morendo disidratate! Dopo ci mettiamo ad aspettare all'entrata di servizio insieme ad altre decine di persone, nella speranza che i 4 escano. Passa il tempo, alcuni furgoncini vanno e vengono, per un secondo esce Dave ma rientra subito. Mi sa che l'hanno mandato fuori a valutare la situazione, e quando lui ha riferito che tra le decine di persone in attesa ci sono anche le vippesse gli altri hanno deciso di andarsene senza passare a salutare i fans. Sta di fatto che ben presto i tizi della security vengono a dirci che i membri della band se ne sono già andati. Nessuno di noi gli crede e rimaniamo lì, col vento sferzante che mette a dura prova la nostra resistenza. Passano i minuti e la folla diminuisce, rimaniamo sempre in meno e nonostante continuino a ripeterci che la band non c'è più noi non desistiamo. Alla fine, dopo le 11, quando gli ultimi furgoncini vengono occupati dagli ultimi membri della crew rimasti e quindi se ne vanno, ammettiamo che quelli della security ci avevano detto il vero e che abbiamo aspettato per nulla. Se da un lato mi dispiace che per la seconda volta di fila ad un concerto a Londra a cui sono presente anch'io i Killers non escono (ma erano usciti nel pomeriggio, quindi non ha senso lamentarsi), dall'altro mi consola un po' sapere che anche nella loro amata Londra non sempre escono, che non è un comportamento che tengono solo negli altri paesi che amano meno.
Infreddolite e stanche torniamo all'hotel con in mente i ricordi e le sensazioni di una bella giornata e di un concerto speciale.



Setlist

• Runaways
• Somebody Told Me
• Smile Like You Mean It
• Spaceman
• Flesh And Bone
• For Reasons Unknown
• Miss Atomic Bomb
• Human
• Read My Mind
• Mr. Brightside
• All These Things That I've Done
• When You Were Young

Encore:
• Here With Me
• A Dustland Fairytale


sabato 8 settembre 2012

Franz Ferdinand + Mogwai + The Vaccines + Palma Violets - 1 settembre 2012, Villafranca di Verona

Mi farebbe ridere partire per una nuova trasferta senza prima aver finito di raccontare della precedente, per cui a meno di 24 ore dalla partenza per Londra eccomi a raccontare del secondo giorno di A Perfect Day.

Sveglia con relativa calma la mattina dell'1 settembre, dopo gli eventi e i deliri del giorno prima. Le mie amiche mi comunicano che Cristina ha vinto i biglietti per vedere i Killers all'HMV Forum a Londra nel concerto organizzato da BBC Radio 1. Momenti di esultanza, panico, delirio alle 9 di mattina. Poi controllo più per scrupolo che altro anche le mie email...e scopro di aver ricevuto anch'io la comunicazione della vincita!! Troppo stanca ed acciaccata per esultare come si deve, da fuori non si vede ma dentro sono in subbuglio, io che non ho mai vinto niente in vita mia. Sono trasognata, quasi stordita, la notizia mi coglie immediatamente dopo una super giornata e un super concerto e aggiunge emozioni su emozioni a quelle vissute da così poco tempo!
La mattinata passa lenta, colazione, preparativi per lasciare la stanza. Poco dopo mezzogiorno si parte, direzione Verona, per accompagnare Sara alla stazione. La giornata è così così, qualche sprazzo di sole, nuvole, due gocce di pioggia ogni tanto. Andiamo a pranzare nel McDonalds/Spizzico della stazione, e quindi accompagnamo anche Claudia a prendere il suo treno. Foto-ricordo al binario, orchestrate dal geniale Stefano, saluti, noi che dalla banchina corriamo insieme al treno per continuare a salutare Claudia...sì insomma, normale amministrazione. Prima che arrivi il momento della partenza anche per Denise facciamo un giretto veloce in centro a Verona, arena, casa di Giulietta, qualche negozio di souvenirs, poi ci fermiamo a prendere qualcosa da bere al bar dietro l'arena in cui 3 anni fa ci era stato offerto da mangiare dopo che, grazie alle nostre magliette The Killers Italia, eravamo stati scambiati per personale che lavorava all'arena.
Dopo aver accompagnato anche Denise alla stazione - è già metà pomeriggio - tocca agli ultimi saluti: Stefano, Linda, Luca e Giada ripartono per tornare a casa, io torno a Villafranca per la seconda giornata di festival. Mi faccio tutta la strada sotto la pioggia, meditando che se continuerà a piovere non scenderò dall'auto e aspetterò che il tempo migliori. Avvisata dalle amiche che sono già in transenna in attesa dei Vaccines che non è possibile parcheggiare vicino al castello, in quanto quella sera c'è la notte bianca e tutto il centro è chiuso al traffico, cerco posto nelle vie limitrofe, trovando alla fine un piccolo parcheggio in una vietta tranquilla a 10 minuti dal castello. Sta piovendo quindi me ne sto tranquilla in macchina, sperando che smetta presto, l'orario di inizio del primo concerto della giornata si avvicina e mi spiacerebbe perdermelo. Invece la pioggia ci mette un po' ad andarsene, e quando alla fine entro al castello la prima band, i Palma Violets, ha quasi finito di suonare. Sento le loro ultime 3 canzoni e direi che quindi mi è impossibile farmi un'idea su di loro.
Durante la preparazione del palco dei Vaccines riprende a piovere, io per fortuna mi posso riparare con l'ombrello che mi sono portata dietro e che hanno fatto passare senza problemi, nonostante nel regolamento fosse espressamente specificato che non potevano essere introdotti ombrelli. Davanti a me ho un lago di fango, la palude di Mordor-versione 2, che emana una puzza crescente di minuto in minuto. Qualcuno ogni tanto ci balla dentro sporcandosi ancora di più scarpe e pantaloni già ben infangati. Due bambini si rincorrono nella palude di fango. Io me ne sto ferma nel mio angolino, ben protetta dal mio ombrello.


Finalmente salgono sul palco i Vaccines, finalmente riesco a vederli dopo che esattamente un anno fa all'ultimo minuto hanno annullato la loro presenza all'I-Day. Tutto il loro set si svolge sotto la pioggia, le mie amiche in transenna si inzuppano per bene. La voce di Justin mi sembra ok, le canzoni hanno la loro bella carica e dal vivo rendono bene, mi spiace per una certa mancanza di interazione con il pubblico, ma forse dipende dalla mia distanza dal palco e dalla situazione metereologica che stempera e raffredda le sensazioni.


Dopo la performance dei Vaccines mi ricongiungo con le altre e decidiamo di uscire per andare a mangiare qualcosa, per poi rientrare a vederci i Franz Ferdinand. Mi dispiace per i Mogwai, me li perderò del tutto, ma ho bisogno di sedermi, di mangiare, di stare in un posto chiuso e senza pioggia (anche se al momento ha smesso di piovere). Così io, Cristina, Lucia, Beatrice e Sara ci avventuriamo nel pieno della notte bianca alla ricerca di un posto adatto, mentre Federica e Laura rimangono all'interno del castello dopo aver intravisto Justin in uno dei tendoni allestiti nel backstage. Per una volta tanto è bello non essere dipendenti dalla transenna ma poter entrare e uscire dall'area del festival, vivendoselo con più calma e tranquillità. 
Ci fermiamo al Dubliners Irish pub e ordiniamo hamburger e hot dog, patatine, tè e pepsi. 


Con calma poi torniamo al castello, giusto in tempo per non perderci l'inizio del set dei Franz Ferdinand. La folla è aumentata, trovare un buon posticino per vedere bene il palco non è semplice, anche perchè bisogna stare attenti alle paludi fangose che ci inghiottirebbero le scarpe... Per fortuna non piove più così posso godermi tutto il concerto senza ombrello, senza gocce sugli occhiali, senza scocciature. Non è comunque facile fare foto decenti con tutta quella gente davanti.
I Franz sono spettacolari come ricordavo, maestri di stile. Alex sembra essersi innamorato del nome del festival e lo ripete un sacco di volte con voce bassa e sensuale. Il pubblico risponde bene, vedo braccia che si agitano e gente che salta anche lontano dal palco. Ogni tanto salto anch'io, per quello che le mie precarie condizioni mi consentono. Quando il concerto finisce mi sembra che sia passato davvero pochissimo tempo dall'inizio, e invece è quasi mezzanotte!


Prima di ripartire alla volta di casa mia vado un attimo all'uscita secondaria con le altre, e lì troviamo Federica e Laura che aspettano (e che hanno già incontrato) i loro adorati Vaccines. Ultima tappa prima di tornare alla mia auto è l'hotel delle ragazze, che hanno gentilmente ospitato nella loro stanza il poster dei Killers che avevo comprato nel pomeriggio. Ultimi saluti della trasferta, siamo tutte stanche e provate ma felici. Raggiungo l'auto e mentre mi avvio verso l'autostrada ricomincia a piovere. Inutile dire che mi faccio tutto il tragitto, circa 70 km, sotto il diluvio. Questa pioggia vuole farmi compagnia fino all'ultimo, dopo aver caratterizzato per bene questo festival!

mercoledì 5 settembre 2012

Londra. E poi ancora Londra. Siamo semplicemente pazzi!

Non è assolutamente un caso che il titolo di questo blog sia quello che è. Live music addiction. Anche se qualcuno, con ragione, potrebbe precisare che si tratta più che altro di live Killers addiction. Resta il fatto che si tratta di una vera e propria dipendenza, e come tutte le dipendenze più le si da spazio e più acquista forza e vigore.
Ho visto i Killers 5 giorni fa, no? E li ho incontrati, anche se non tutti, un paio di volte prima e dopo il concerto. Ho vinto il biglietto per lo show della BBC Radio 1 a Londra il 10 settembre, e ho quasi tutto pronto per il viaggio (tra l'altro l'aereo mi costa ben più di quanto sono solita spendere per le mie trasferte, ma l'occasione era d'oro e non potevo buttarla!). Ebbene, ieri sono uscite le date autunnali del tour inglese, le prime date del Battle Born tour se escludiamo quelle previste in gennaio in Australia....e stamattina mi sono presa il biglietto per uno dei due concerti alla O2 Arena di Londra!! Precisiamo che non sono sola, a farmi compagnia in questa ennesima pazzia ci sono i soci di TheKillers Italia e un altro paio di amiche. La prevendita non è andata liscissima per una serie di imprevisti, ma quello che conta è che ora abbiamo i nostri biglietti e possiamo organizzare il resto della trasferta.
Killers e Londra, che mix esplosivo!

martedì 4 settembre 2012

La trasferta perfetta! The Killers + Two Door Cinema Club + Temper Trap + Dz Deathrays - 31 agosto 2012, Villafranca di Verona

Allora. Sarà una vera sfida scrivere questo post, sono successe talmente tante cose, e talmente tanto grandi, che ancora faccio fatica a rendermene conto. La 3 giorni di Villafranca-Verona è stata la trasferta più intensa e appassionante della mia vita da amante della musica live.
Mettetevi comodi perchè il racconto sarà lungo.

I protagonisti che si alternano nelle vicende che narrerò sono numerosi: Claudia, Laura, Denise, Stefano, Linda, Sara, Giada, Luca, Beatrice, Laura, Cristina, Federica, Lucia, Sara, Silvia, Elisa, Giovanni. E ovviamente io!
Si inizia alle 13.30 circa di giovedi 30 agosto, quando arrivo al castello scaligero (dopo aver trovato 6 km di coda in autostrada), dove i mitici Stefano, Linda, Giada e Luca mi stavano aspettando. Non ci vediamo dall'estate del 2009, la felicità di questo incontro è palpabile. Le previsioni per il week end che sta per cominciare non sono delle migliori, anzi, si temono piogge e temporali, e infatti il cielo è pieno di nuvole e ogni tanto sentiamo qualche goccia di pioggia. Facciamo un giro del castello, da uno dei punti più bassi spiamo all'interno, vediamo il palco e 4 dei camion dell'attrezzatura dei Killers, qualche personaggio che gira ma sembra tutto tranquillo. Arriviamo davanti all'uscita secondaria, il cancello è socchiuso, diamo un'occhiatina dentro prima di venire cacciati via in malo modo da una persona non esattamente simpatica...


Andiamo a pranzare, aspettando che arrivino Sara e Claudia. Il primo treno di Claudia è in ritardo e le fa perdere la coincidenza con il secondo treno, così decidiamo di andarla a prendere in stazione a Verona per evitarle di aspettare ancora per il treno che la dovrebbe portare a Villafranca. Nel frattempo, tornati davanti al castello, abbiamo incontrato l'altra metà della comitiva, che ha l'hotel a due passi da lì e che come noi sta perlustrando la zona. Poi andiamo a prendere Sara, e in stazione dò una mano a 3 ragazze sudamericane a comprarsi il biglietto per Verona. Stefano intuisce subito che potrebbero essere lì anche loro per i Killers, e di fatto ce le ritroveremo davanti o a fianco un'infinità di volte, una in particolare... Dopo aver recuperato Claudia finalmente possiamo prendere possesso delle nostre stanze all'agriturismo, situato in mezzo alle colline, se la giornata fosse serena ci sarebbe una vista mozzafiata sul paesaggio circostante.

Si sta facendo sera e dobbiamo prepararci per la cena che ci aspetta in un'osteria tipica in centro a Verona, la Victims cena. Mentre le altre ragazze arrivano puntuali (erano già in centro dal pomeriggio) noi arriviamo in ritardissimo per una serie di inconvenienti, primo tra tutti il parcheggio impossibile da trovare. La proprietaria dell'osteria è particolarmente scorbutica, ma alla fine si mangia bene e la serata scorre via in allegria, alcuni di noi si vedono per la prima volta, altri si ritrovano dopo mesi o anni, anche se dopo poco sembra che ci conosciamo tutti da una vita. Quando usciamo ci dividiamo nuovamente, noi diretti alle nostre auto, le altre ragazze in attesa del taxi che le riporterà a Villafranca. Ci becchiamo un acquazzone con i fiocchi e arriviamo alle macchine tutti inzuppati...

Dopo che abbiamo percorso più di metà strada e siamo quasi arrivati all'agriturismo suonano i telefoni, sms, chiamate...attimi di concitazione, poi Claudia mi dice che Beatrice le ha scritto che al castello i Killers stanno facendo il soundcheck, loro l'hanno sentito dalla loro stanza e si sono precipitate fuori. Hanno fatto Indie Rock and Roll...Siamo in autostrada, Stefano mi supera e parto anch'io a tutta velocità, per fortuna ha smesso di piovere. Una decina di minuti dopo, con un'ansia pazzesca addosso, parcheggio davanti al castello e con una corsa pazza raggiungo l'uscita secondaria. Dei nostri mancano solo Elisa e Giovanni, in più c'è una decina di altre persone che come noi aspetta di vedere se uscirà qualcuno. Da dentro si vedono delle luci ma non si sente più niente, e poco dopo ci viene confermato che il soundcheck è finito. Ma nessuno se ne va, la speranza che esca qualcuno dei Killers è alta. Ci sono delle ragazze incollate al cancello, noi stiamo più defilati e tranquilli. Dopo un po' esce un furgoncino con i vetri oscurati, davanti è seduto Mark, tutti lo salutano e lui fa finta di niente ma sorride sotto i baffi. Un paio di ragazze lo rincorrono, una cerca di prendere la targa. La cosa mi sa tanto da diversivo, di strategia di depistaggio: mandano fuori il furgoncino con Mark nella speranza che crediamo che anche gli altri 3 siano lì dentro e che quindi ci decidiamo ad andarcene. Con alcuni funziona, e abbandonano la postazione, ma noi rimaniamo, solo noi, quelli della cena....e col senno di poi abbiamo fatto benissimo! Perchè dopo non molto esce un altro furgoncino, con Ronnie seduto davanti. Stefano gli si butta letteralmente davanti sbracciandosi per salutare Ronnie. Ronnie sorride, fa fermare il furgoncino, scende per salutarci, e scopriamo che dietro c'è anche Brandon. Nonostante la sorpresa e l'emozione il momento è calmo e le reazioni di Brandon ce lo confermano: sorride, fa la foto con tutti quelli che la chiedono, firma autografi. Prima Cristina e poi Lucia si mettono vicino a lui per la foto, ma lui guarda altrove e mi tocca chiamarlo ad alta voce ridendo e agitando anche la mano perchè guardi verso la fotocamera. Sarà per quello che nelle foto delle mie due amiche ha quel sorriso meraviglioso? Perchè l'ho fatto ridere richiamandolo in quel modo? :P Mi avvicino anch'io, catturo finalmente la sua attenzione, gli stringo la mano, gli chiedo come va e lui attende titubante qualche secondo prima di rispondermi, come se non si aspettasse quella domanda. Quindi facciamo la foto. Ronnie è un portento, parla e scherza. Quando li ho entrambi abbastanza vicini dico loro che ci devono fare Romeo&Juliet, e subito gli altri si associano alla richiesta, perchè "we are in Verona!!", se non la fanno qui dove altro la vogliono fare? Brandon soppesa con attenzione la richiesta, si gira a parlare con dei tecnici che sono rimasti nel furgoncino, si consulta con J-man e Ronnie...ci dice "I don't know" ma si vede che non ha bocciato del tutto la nostra proposta. Subito dopo dico a Ronnie che hanno facoltà di scelta: o ci fanno Romeo&Juliet o ci fanno Flesh&Bone, al che Ronnie risponde immediatamente "Both!". Quindi se ne vanno. E noi rimaniano lì un po' storditi da quell'incontro specialissimo. Loro due sono stati adorabili, molto gentili e disponibili (ed è anche merito nostro, che siamo stati eduati e per niente invadenti), e il fatto che abbiano preso in considerazione la nostra richiesta invece di lasciarla cadere con una risatina ci fa ben sperare...Ci salutiamo e noi ce ne torniamo al nostro agriturismo, abbiamo tutti bisogno di dormire per essere pronti alla giornatona di festival.

Il 31 la sveglia è praticamente all'alba. Colazione, con un occhio preoccupato al cielo, cupo e carico di nuvole. Ogni tanto e per qualche minuto piove. Partiamo alla volta del castello attrezzati il meglio possibile: k-way, impermeabili, vestiti e scarpe di ricambio in macchina, sacchi di nilon, cibo. All'ingresso del castello troviamo già in fila una ventina di persone. Pensavo di trovare già lì l'altra metà della comitiva e invece noi siamo i primi. Avviso subito alcune delle ragazze, in modo che si affrettino a raggiungerci in fila. Ben presto ci siamo tutti. A metà mattinata uno scroscio non troppo forte di pioggia ci costringe a fare ricorso a k-way & co. Poi il cielo sembra schiarirsi e spunta addirittura il sole. La fila non è gestita proprio benissimo, ma quello che conta è che siamo in una buonissima posizione e riusciamo a mantenerla anche quando ci fanno improvvisamente spostare davanti ai cancelli. Come al solito ci sono i soliti simpaticoni che con molta nonchalance cercano di passare davanti, qualcuno ci riesce nonostante le proteste degli altri. 
L'attesa non sembra troppo pesante, anche se a metà pomeriggio un acquazzone lunghissimo ci mette a dura prova, bagnando tutto quello che poteva essere bagnato: zaini, vestiti, scarpe. L'acqua filtra attraverso il k-way. La pioggia sembra non volere più smettere, qualcuno ipotizza di abbandonare la coda rinunciando alla transenna, ma insieme ci facciamo forza e rimaniamo lì. Smette di piovere, torna il sole, ci scaldiamo un po'. La pioggia in qualche modo ci ha distolti dall'attesa ed è quasi l'ora dell'apertura dei cancelli. Incolonnati in malo modo verso la zona di controllo degli zaini e dei biglietti, tra spintoni e urla siamo dentro. Si corre sull'erba bagnata, il tragitto non è lunghissimo, e sappiamo di essere in buonissima posizione, la transenna non può che essere nostra! E invece....sorpresa! Troviamo la transenna occupata da gente che nessuno di noi ha visto in fila.....subito scopriamo che sono persone che hanno aderito a un'iniziativa che i promoter Vodafone pubblicizzavano in coda alla fila: chi passava a Vodafone proveniendo da un altro operatore si assicurava il diritto di entrare prima e di stare davanti a chi stava facendo la fila dal mattino. Inutile dire che la cosa mi urta tantissimo, la ritengo una stronzata immonda, un'ingiustizia pazzesca. Per una mezz'ora buona trattengo la rabbia ma alla fine mi rassegno a stare in seconda fila. Almeno abbiamo una posizione ottimale, al centro ma lievemente spostata sul lato Dave.
Il castello è una location stupenda per un concerto, le mura e le torri rappresentano una coreografia spettacolare e unica, creano un'atmosfera quasi magica, sembra di essere fuori dal mondo.

I primi a esibirsi, con una mezz'oretta di anticipo sulla scaletta pubblicizzata da Vivo, sono i Dz Deathrays. Fanno rock metal, ma non mi impressionano per niente. Canzoni come mille altre, zero interazione con il pubblico. Per me potevano anche non esserci e non sarebbe cambiato niente.


Ecco quindi i Temper Trap, davvero bravini e simpatici, il cantante ha una splendida voce e le loro canzoni si lasciano ascoltare volentieri. Purtroppo ricomincia a piovere, anzi a diluviare, e questa pioggia martellante che si infila dappertutto, il freddo che si fa strada partendo dai piedi e dalle mani e propagandosi dappertutto, i vestiti inzuppati non aiutano certo a tenere alto l'umore. Ma riescono lo stesso a suscitare qualche reazione nel pubblico intirizzito e anche scocciato dal brutto tempo che sembra non voler concedere una tregua.


Tocca ai Two Door Cinema Club, che per me sono una rivelazione: ascoltando l'album non ne ero rimasta per niente colpita, mentre ora dal vivo mi piacciono molto, sono giovani, carichi, hanno quello spirito che solo le giovani band hanno. Vengono dall'Irlanda del Nord e il cantante dai capelli rossi ha un simpaticissimo ciuffo - anche il suo viso a dire il vero mi è molto simpatico. Carine le canzoni, alcune sono ripetitive ma nel complesso la loro esibizione mi piace.


Smette di piovere, e tutti speriamo che sia la volta definitiva, non abbiamo bisogno di altra acqua e altro freddo. 
Per fortuna avevo lasciato nello zaino un maglioncino asciutto prevedendo che se avesse smesso di piovere mi sarebbe servito qualcosa con cui sostituire giacca e k-way fradici. La sensazione del cotone asciutto sulla pelle umida e fredda è fantastica! Solo che non basta a riscaldarmi, e presto inizio a tremare. Pazienza, tanto appena saliranno sul palco i Killers tra salti e gente che si accalca mi passerà il freddo!

La preparazione del loro palco richiede un tempo che a noi povere vittime infreddolite sembra eterno, più di un'ora! Ma finalmente le luci si abbassano, partono le prime note del loro intro da brividi e loro 4 fanno ingresso trionfalmente sul palco, accolti da un boato e da una marea di urla. Sulle prime note di Runaways Brandon ci saluta con "Ciao Verona! Vi piace il nostro castello?" in un italiano buffissimo.


Fin da subito si intuisce che sarà un concerto speciale. E' un mix unico e ben riuscito, location speciale, pubblico molto molto caloroso e ricettivo, band carica al punto giusto. Brandon sorride come se anche per lui si trattasse della serata più bella in assoluto. Si ha l'impressione di avere davanti un uomo che cammina a un metro da terra per la felicità! Sì, Brandon è davvero contento di trovarsi davanti quel pubblico!


Anche Dave non si risparmia, con Brandon che lo presenta addirittura 3 volte. E' evidente che ricava soddisfazione dallo stare su quel palco a suonare, e anche Godfrey è in formissima!


Mark, definito il dio del rock, si esalta (sempre rimanendo al suo posto) e addirittura sorride ai fans che stanno dalla sua parte di palco. L'energia che riempie il castello quella sera è a livelli altissimi.


Ronnie dà tutto se stesso dietro alla sua batteria, scatenato come non mai.


Su Somebody Told Me, come poi su Mr Brightside, il pubblico si esalta in modo impressionante. Anche Spaceman viene accolta molto bene, mentre una delle nuove canzoni, Miss Atomic Bomb, mi piace un sacco, diversamente dalle prime volte che l'ascoltavo, colpa forse dell'audio non proprio eccellente. Sarà che Brandon la sta cantando da dio...
Human accende una miccia e si scatena il delirio sotto il palco. Il freddo mi è passato, mi è passato anche il male alle gambe e ai piedi, sento solo la musica e la felicità pura. Dopo poche canzoni comincio già ad avere poca voce...
Dustland si conclude con me che ho gli occhi lucidi e Linda che piange. Subito dopo ci accorgiamo che c'è qualcosa di strano...Brandon ha un sorriso troppo soddisfatto sul viso...partono delle note che in un primo momento non riconosciamo. Per tutto il giorno abbiamo sperato che ci facessero Romeo&Juliet, esaudendo la nostra richiesta della sera prima, ma non osiamo illuderci che possa succedere davvero. E invece eccola lì! Brandon spiega che hanno ricevuto una richiesta...e comincia a cantarla. Assurdo. E' l'unica cosa che riesco a pensare, tutto questo è assurdo, è impossibile. Poi scoppio a piangere, mi ritrovo in singhiozzi, incapace di cantare o di fare altro che non sia stare lì immobile con le mani sul viso, le lacrime che rotolano sulle guance, scossa dai singhiozzi. Poco più in là anche Linda e Claudia sono nella mia stessa situazione, e pure gli altri sono estremamente colpiti da questo regalo inaspettato, anche se richiesto esplicitamente. A pochi metri da noi anche le altre ragazze stanno piangendo per questa sorpresa...non è mai successo che i Killers esaudissero un desiderio di questo tipo espresso dai fans...il fatto che ci abbiano suonato la canzone che abbiamo chiesto è come aver ricevuto da loro un bellissimo e personalissimo regalo, una dedica. E' una delle cose più fottutamente belle e sconvolgenti che abbia sperimentato. Brandon conclude lo snippet con una risatina di soddisfazione, mentre io continuo a piangere incapace di far uscire suoni articolati dalla bocca anche per metà della canzone successiva...Per tutto il resto della serata non faccio che pensare a questo avvenimento straordinario, e ogni volta mi ritrovo con gli occhi lucidi.
Un Brandon carichissimo conclude la prima parte del concerto con All These Things That I've Done. Veniamo investiti da una pioggia di coriandoli a forma di K e saetta, rossi e argento. La pioggia vera per fortuna non si è più fatta vedere!
Nei pochi minuti che i Killers passano fuori dal palco mi si stampa chiara in mente la consapevolezza che quello a cui sto assistendo è uno dei più bei concerti, se non il più bello, della mia vita, non solo dei Killers ma proprio in generale!
Nell'encore ecco un'altra sorpresa: Bones! Da quando sono tornati a fare concerti non l'avevano mai fatta, è una novità in questo mini-tour. Vista la natura esclusiva di questo cambio di setlist a qualcuno viene il sospetto che la sera prima abbiano capito male, scambiando Flesh&Bone per Bones. Se anche fosse così rimane il fatto che si tratterebbe di un regalo anche in questo caso...che cosa eccezionale!! Non credo sia mai successo nella storia dei Killers che loro abbiano esaudito due desideri dei fans in una sera sola (per quello che ne so non hanno mai esaudito nessun desiderio esplicito dei fans...)!
When You Were Young, intensa come al solito e accompagnata dalla cascata di scintille, conclude questo concerto meraviglioso. Ronnie si scatena in un ultimo assolo, interminabile, prima di alzarsi per salutare e buttare le bacchette al pubblico. Dave lancia un paio di plettri, uno andrà a Sara. Laura e Beatrice riescono a farsi dare una setlist. 
Io sono quasi senza voce, credo di avere la faccia trasognata. Sono stanchissima e ancora bagnata dalla pioggia del pomeriggio, ma chi le sente più queste cose? Continuo a ripensare a quell'ora e mezza magica che si è appena conclusa e non mi capacito di quanto sia stato tutto così epico!
Passiamo a salutare l'uomo della consolle, gentilissimo come suo solito, rimaniamo a chiacchierare un po' con lui, quindi la security ci invita ad uscire. 

Finalmente posso andare in macchina a cambiarmi. Jeans, maglietta e felpa asciutti e puliti, calzini e scarpe asciutte. Non mi sembra vero! Si cambiano anche gli altri, e poi siamo pronti per andare ad aspettare i Killers all'uscita a cui li abbiamo incontrati la sera prima. Non che mi aspetti che escano anche stasera, ma l'adrenalina in corpo è ancora così tanta che nessuno ce la farebbe a tornare al proprio hotel. C'è meno gente della sera prima. Siamo tutti abbastanza esausti, le nostre soddisfazioni comprendenti anche l'incontro con Brandon e Ronnie le abbiamo già avute eppure siamo tutti lì ad aspettare. E l'attesa è ben ripagata anche stavolta: esce uno dei soliti furgoncini, con Ronnie a bordo, e non c'è nemmeno bisogno di dire che si ferma. Foto e autografi, chiacchiere, risate. Beatrice e Laura ottengono un abbraccio spettacolare dal Vannucci. Le facce che fa Ronnie di fronte alle fotocamere sono esilaranti! Ne ha per tutti, dedica qualche secondo e qualche parola praticamente a tutti i presenti. Riesco a pararmi davanti a lui, gli stringo la mano e lo ringrazio per Romeo&Juliet, al che lui mi risponde di getto che lui è solo un quarto della band e che quindi riferirà agli altri. Anche Claudia riesce a farsi la foto con lui. Poi il nostro mister Vannucci se ne va.
Stefano non ce la fa più, tra stanchezza e freddo (non aveva vestiti di ricambio) e decide di tornare in agriturismo. In auto con lui salgono Linda, Giada e Luca, ma poco dopo Linda scende e torna da noi ad aspettare non si sa bene cosa.
O forse si sapeva anche troppo bene cosa stavamo aspettando: dopo pochissimi minuti infatti ecco un altro furgoncino, stavolta al posto del passeggero c'è Mark. Sembra che voglia proseguire senza fermarsi, la piccola folla gli si para davanti e ai lati e allora Mark fa cenno all'autista di fermarsi. Firma qualche autografo senza muoversi dal suo sedile, poi si apre il portellone laterale (che un ragazzo aveva tentato di aprire con la forza poco prima...no comment!) e fa capolino Brandon. Subito le altre persone che sono lì gli si fiondano addosso, bloccandolo contro la fiancata del furgoncino, costringendo la security a tenerle un po' a freno. Brandon ha una t-shirt grigia, sembra che sia appena uscito dalla doccia perchè si fa aria come se avesse caldo. Fa qualche foto con i fans, qualche autografo, ci sono delle tizie molto invadenti che si fanno 2 o 3 foto con lui perchè "le altre non sono venute bene" impedendo ad altre persone di avere il loro momento con Brandon. Lui a tratti sembra scocciato da questa gente che lo assedia in modo così serrato. Io me ne sto un po' in disparte, la mia foto ce l'ho già, ma sono pronta a farne una a Denise. Peccato che una delle suddette ragazze la scalzi via e si accaparri Brandon per l'ennesima volta, rubando l'occasione di Denise. Subito dopo J-man richiama il suo protetto, che obbediente (e secondo me anche sollevato perchè può finalmente sottrarsi a quelle persone maleducate e scappare via) risale sul furgoncino, che si allontana. Un po' ci rimango male per il fatto che non tutti quelli che la volevano sono riusciti ad avere la foto. La situazione era diversissima da quella della sera prima, dove c'eravamo solo noi e dove Brandon e Ronnie hanno conversato amabilmente con noi in tutta tranquillità. Che differenza enorme può fare il comportamento di noi fan! 
Rimaniamo soli davanti all'uscita del castello, chiedendoci se uscirà anche Dave, manca solo lui. Molti dei presenti se ne vanno lentamente. Aspettiamo qualche minuto, ma siamo davvero stanchi e bisognosi di una doccia calda e soprattutto di un letto su cui crollare, quindi ci salutiamo dandoci appuntamento per il giorno dopo. 
La prima giornata di A Perfect Day è finita e mi porto dietro alcune tra le soddisfazioni più grandi e più belle di sempre :) Senza contare che la mattina successiva vengo a sapere di aver vinto il biglietto per un concerto, sempre dei Killers, organizzato a Londra da BBC Radio 1. Mi sembra impossibile, io non ho mai vinto niente in vita mia, e adesso tutte queste fortune sfacciate una dietro l'altra...e insomma, il 9 settembre parto per Londra per rivedermi i miei Killers, 10 giorni dopo il super concerto di Verona!


Setlist

• Runaways
• Somebody Told Me
• Smile Like You Mean It
• Spaceman
• This Is Your Life
• Miss Atomic Bomb
• For Reasons Unknown
• Bling (Confession of a King)
• Shadowplay (Joy Division cover)
• Human
• A Dustland Fairytale
• Romeo and Juliet (Dire Straits cover) (Snippet)
• Read My Mind
• Mr. Brightside
• All These Things That I've Done

Encore:
• Bones
• Jenny Was a Friend of Mine
• When You Were Young