mercoledì 8 febbraio 2012

U2 - 7 luglio 2009, Milano

Il mio secondo (e migliore in assoluto!) concerto uduico. Biglietto trovato pochissimi giorni prima del concerto - all'epoca non ero iscritta al fanclub e quindi non ero riuscita a procurarmi il biglietto durante la prevendita generale, una di quelle prevendite uduiche che sono entrate nella storia per il crash del sito di ticketone e per la velocità con cui sono stati esauriti i biglietti per il prato. Organizzazione che doveva tener conto del fatto che una settimana dopo sarei stata a Roma per il RomaRock (o Rock in Roma, sinceramente devo ancora capire qual è il vero nome del festival) e che quindi avevo la mente già sufficientemente impegnata. Angoscia per la fila e la transenna, conoscendo il fandom degli U2 molto combattivo e quasi ostile. L'attesa per un nuovo concerto uduico a 4 anni dal precedente. Questi gli elementi che hanno riempito le giornate precedenti all'evento.
La sera prima del concerto Denise arriva a casa mia, dorme qui così la mattina dopo siamo pronte a partire di buon'ora, come avevamo già fatto per i Killers.
Suona la sveglia all'alba (ma va?), ultimi preparativi e poi si parte. Strada facendo il tempo peggiora e ci troviamo sotto una pioggia torrenziale, incolonnate in autostrada. Comincia anche a grandinare, benone! Chissà se arriveremo mai a destinazione...la coda avanza lentamente, la pioggia è sempre più intensa e si fa fatica a vedere la strada davanti, non penso nemmeno al concerto e a tutto il resto, sono troppo impegnata a guidare in mezzo a quel mare di acqua.Passiamo a prendere Claudia poco prima di Milano. Anche lei ha trovato il biglietto all'ultimo minuto, dovrà farselo consegnare davanti allo stadio. Il navigatore ci giuda, sempre sotto la pioggia insistente, al parcheggio in cui abbiamo scelto di lasciare l'auto per la giornata. I piani sono vuoti, posso scegliere il posto in cui lasciare l'auto. Spengo il motore e io, Denise e Claudia ci guardiamo negli occhi: cosa facciamo? Sono le 10 circa e continua a piovere a dirotto. Di andare a fare la fila con quel tempaccio non se ne parla, quindi decidiamo di rimanere in auto aspettando e sperando che il maltempo si plachi. Siamo a luglio eppure mi tocca mettere il giubbetto perchè ho freddo. Dopo un'oretta di stazionamento abusivo in auto (non si potrebbe rimanere dentro le auto dopo averle parcheggiate...) ci facciamo coraggio e lasciamo il parcheggio per avventurarci in direzione dello stadio, che dista circa un km. Per fortuna la pioggia sta smettendo, e nel tempo che impieghiamo a raggiungere lo stadio e trovare il nostro gate di ingresso smette del tutto e le nuvole si preparano a fare posto al sole. C'è già un bel po' di gente, ma molto meno di quella che ci sarebbe stata a quell'ore se non ci fosse stato il nubifragio. 


Qualcuno ha passato lì la notte e la mattinata e ora è inzuppato d'acqua... Alcuni personaggi tentano di organizzarsi con tanto di braccialetti numerati nella speranza di non essere obbligati a rimanere in fila per mantenere il posto ma di potersene andare liberamente per i fatti loro, con la pretesa di essere fatti passare avanti ore dopo. Ovviamente la cosa non funziona e tutti si rassegnano a rimanere al loro posticino con brevi assenze per una capatina al bagno o al bar.
Fa decisamente caldo, nonostante il diluvio del mattino. Costretti a rimanere in piedi per la maggior parte del tempo perchè è così che funzionano le attese prima dei concerti in Italia, è vietato rilassarsi e stare tranquilli, bisogna stare sempre tutti in piedi ammassati e sull'attenti nell'impossibile eventualità che aprano i cancelli 10 ore prima del previsto. Mah... A metà pomeriggio la situazione è quasi insostenibile. Quando finalmente aprono i cancelli è il finimondo, le persone sembrano aver perso la testa e un immenso branco di pecoroni si trova a spingere da tutte le parti nella speranza di violare le leggi della fisica e passare attraverso i muri o vaporizzare quelli che hanno la sfortuna di stare davanti spiaccicati. I tizi della security fanno quello che possono per calmare gli animi e le spinte, ma è tutto vano. Superiamo i tornelli miracolosamente incolumi, poi c'è un altro collo di bottiglia, gli ingressi veri e propri allo stadio. Denise per qualche attimo scompare inghiottita dalla ressa, ma riappare subito dopo sana e salva. Superato anche questo varco è il momento della corsa pazza e disperata. L'obiettivo non è la transenna (siamo consapevoli che sarà impossibile da conquistare) ma l'inner circle, il pit, la parte di prato che sta proprio davanti e intorno al palco, sotto il claw. Durante la corsa pazza e disperata purtroppo ci dividiamo, Denise prende la direzione opposta rispetto a me e Claudia. Noi finiamo sotto la zampa destra del claw, non centralissime ma nemmeno troppo laterali, mentre Denise finisce lateralmente sulla sinistra, vicino alla passerella da cui entreranno gli U2. Io e Claudia abbiamo un posticino tutto sommato niente male: 5°-6° fila dal palco. Ci possiamo sedere per riprenderci dalla corsa e finalmente rilassarci nell'attesa!
Assistiamo allo spettacolo dello stadio che lentamente si riempie.


Devo dire che in quel pit si sta proprio bene, ognuno ha il suo spazio vitale, sono tutti bene o male tranquilli, seduti, si sta comodi, c'è spazio a sufficienza per muoversi e soprattutto per respirare!
Verso le 18 arrivano i miei amici Monica e Stefano, che hanno il posto nel primo anello blu. Ci sentiamo al telefono per salutarci. Spiego a Stefano dove sono e poi mi viene un'idea: sventolo uno dei palloncini bianchi che ci erano stati consegnati per fare un po' di coreografia...Stefano dal suo posto sugli spalti mi vede che agito quel palloncino bianco sotto la zampa del claw e cerca di spiegarmi dove cercarlo con lo sguardo per riuscire a vedere lui e Monica...alla fine riesco a individuarlo...che bel momento, faraway, so close! A metri e metri di distanza con migliaia di persone tra di noi eppure così vicini! Più tardi arrivano anche altri 3 amici che hanno il posto nel 3° anello.

Il sole deve ancora tramontare quando salgono sul palco gli Snow Patrol. E' la prima volta che li vedo dal vivo, sono carini e se la cavano benino. Purtroppo conosco poche delle loro canzoni. Riescono a farsi benvolere dal pubblico (e il pubblico degli U2 è uno dei più maledettamente difficili da accontentare). Insomma, avere loro che aprono per gli U2 è davvero piacevole!


Il cielo è un po' più scuro minuto dopo minuto...e giunge il momento dell'entrata in scena degli zietti irlandesi, la mia band preferita di sempre e da sempre. Sono stra-emozionata, non li ho mai visti così da vicino. Vengono accolti da un boato che fa tremare lo stadio. Se ci ripenso mi commuovo ancora adesso...
Partono alla grande, hanno una carica pazzesca, sono spettacolari da vedere. E' stupendo essere lì, avere i miei U2 a pochi metri di distanza, vederli così bene. 


Bono è un animale da palco, tra salti, corse e predicozzi nel suo solito stile ti affascina e stordisce (in senso buono) allo stesso tempo. Passa su uno dei ponti mobili proprio sopra di noi, lo fisso e intercetto un suo sguardo...l'eye contact con Bono era quanto di meglio potessi desiderare.
Lo spettacolo - perchè non si tratta di un semplice e banale concerto - è mozzafiato e variegato, con il momento dedicato a Aung San Suu Kyi e il discorso di Desmond Tutu, con la bellissima Party Girl eseguita mentre sul palco sale Eve, una delle figlie di Bono, che compie gli anni quel giorno. 
Siamo proprio davanti ad Adam e lui è adorabile, sorride un sacco al pubblico e partecipa a modo suo allo spettacolo.


C'è un'atmosfera stupenda. Se stai in silenzio un attimo durante una canzone senti la voce di Bono sovrastata dalle decine di migliaia di voci provenienti dal pubblico che cantano all'unisono. Da brividi!!
Bono, Edge e Adam si spostano in continuazione, c'è una passerella che separa l'inner circle dal resto del pubblico e spesso la percorrono per avvicinarsi di più ai fans e per farsi vedere un po' da tutti.



Il concerto sembra durare un'eternità, è tutto talmente intenso che la stanchezza non esiste e ogni canzone è uno spettacolo a sè, un mondo a sè. 
Il fatto di stare sotto il claw mi impedisce di vedere lo spettacolo di luci, immagini e colori che si svolge sopra la mia testa grazie a degli speciali ed enormi schermi posizionati in alto e che ogni tanto si abbassano. Ma riesco a intuire tutto lo stesso. Per quello che non posso vedere rimedieranno le foto, i video e i racconti dei miei amici e degli altri fans. 

http://www.nme.com/news/u2/46698
E poi arriva l'encore. E con lui anche la mia morte spirituale. Perchè durante l'encore fanno Ultraviolet!! Non riesco a cantare perchè ho la gola chiusa dal pianto, nonostante la disidratazione dovuta a una giornata trascorsa sotto il sole e a un'ora passata a saltare in mezzo alla folla ho il viso rigato di lacrime, non riesco a smettere di piangere per l'emozione e la felicità immensa. Ci provo anche a cantare ma proprio non mi esce la voce, ho un nodo in gola e riesco solo a singhiozzare. Bono è lì che canta e manda avanti il suo spettacolo attaccato a quel microfono circolare, con la giacca che manda fasci di laser color...ultraviolet. Io non so se quei 4 sono consapevoli di quello che provocano nei loro fans...dopo Ultraviolet sono sconvolta, in senso buono ma sconvolta, senza energie, tremo ancora e faccio fatica a calmarmi. Altre due canzoni e il concerto finisce. Sembra passato un secolo da quando è cominciato, e ancora di più da quando quella mattina siamo arrivate a Milano con la pioggia. Non sono sicura di essere ancora sullo stesso pianeta...

Fuori dallo stadio mi ci vuole un'oretta buona per riprendermi e calmarmi un po'. Provo ad organizzarmi per incontrare i miei amici ma c'è troppa ressa, è impossibile trovare qualcuno in quella marea umana. Loro decidono di andare a casa, visto che devono guidare fino a Vicenza, mentre io e Denise ci incamminiamo verso il parcheggio per riprendere l'auto e andare in hotel.
What a beautiful night!!



Setlist

•  Space Oddity (David Bowie song - intro tape)
•  Breathe
•  No Line on the Horizon
•  Get On Your Boots
•  Magnificent
•  Beautiful Day
•  I Still Haven't Found What I'm Looking For
•  Stand By Me (Ben E. King cover)
•  Angel Of Harlem (dedicated to Michael Jackson)
•  Trash, Trampoline and the Party Girl (dedicated to Eve)
•  In A Little While
•  Unknown Caller
•  The Unforgettable Fire
•  City Of Blinding Lights
•  Vertigo
•  I'll Go Crazy If I Don't Go Crazy Tonight (remix version)
•  Sunday Bloody Sunday (dedicated to Iran)
•  Pride (In The Name Of Love)
•  MLK
•  Walk On
•  Where The Streets Have No Name
•  One

    Encore:
•  Ultraviolet (Light My Way)
•  With Or Without You
•  Moment of Surrender

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