domenica 16 giugno 2013

The Killers Italian Battle Born tour - parte 1 - 11 giugno 2013, Roma

Questa volta sarà estremamente difficile raccontare tutto. Per il semplice fatto che questo tutto è troppo, in tutti i sensi. La data di Roma è stata la migliore in assoluto di tutte quelle che ho fatto. Mai vista, sentita, sperimentata tanta energia e tanto amore reciproco tra band e pubblico! Già di base un concerto dei Killers è quasi un'esperienza magica, ma le due date italiane, Roma e Milano, sono state qualcosa di unico, una parentesi nel tempo e nello spazio, un'incredibile sequenza di eventi speciali. Tutto si è incastrato alla perfezione, come se dietro ci fosse un programma preciso...Come per esempio il fatto che, prima volta in assoluto da quando seguo i Killers, non avevo ancora comprato il biglietto per Roma, decisa a provare il tutto per tutto per tentare di vincerlo con uno dei millemila concorsi che continuavano a spuntare fuori...e ho fatto benissimo, perchè non ho vinto niente ma ho potuto usufruire della prevendita Postepay fun che mi ha permesso di prendere un biglietto Priority - ingresso riservato 15 minuti prima - allo stesso prezzo del biglietto normale. Colpi di fortuna che capitano proprio nel momento giusto!
Ovviamente certe fortune devono essere per forza compensate da sfighe di uguale portata, che non tardano a manifestarsi: treno per Roma in ritardo di mezz'ora (poco male, tanto quel giorno dobbiamo solo fare shopping) e 40 minuti di fila al ritiro bagagli alla stazione Termini alla fine del pomeriggio. Nel frattempo però da Sephora incontriamo un commesso fan dei Killers, con cui chiacchieriamo per 5 minuti su concerti, band e quant'altro. Poi a casa di Laura scopriamo che il giorno dopo, il giorno del concerto, è previsto uno sciopero dei controllori di volo francesi...e i Killers dovrebbero arrivare in volo a Roma proprio da Parigi. E lì si scatena il panico. Cosa succede se annullano il loro volo? Se non riescono ad arrivare per tempo a Roma e sono costretti a cancellare il concerto? Con questi pensieri in testa e un'angoscia costante affrontiamo la serata, sperando che almeno il meteo sia dalla nostra parte, visto che per il giorno dopo sembra che siano previste piogge e temporali qua e là. Certo, non vogliamo soffocare per il caldo, ma nemmeno passare un'altra giornata come quella di Villafranca, a combattere pioggia, freddo, umido, grandine...
La mattina dopo andiamo in fila al botteghino Postepay fun - tenere a mente questo dettaglio per dopo - alle 10, trovando davanti una sola persona. Ottimo! Le ore passano nella tranquillità totale, la temperatura è meravigliosa, all'ombra fa quasi freddo, non c'è calca - siamo in meno di 20 - l'unico neo è l'ansia per lo sciopero dei controllori, finchè i Killers non saranno ufficialmente arrivati a Roma non potrò rasserenarmi. Facciamo passeggiate esplorative nei dintorni, arrivando fino a pochi passi dal palco visto che è ancora tutto aperto e nessuno si preoccupa di vedere che ci aggiriamo da quelle parti.
L'apertura dei cancelli è prevista per le 18.30 e alle 18 un tizio della security viene a dirci che dobbiamo andare a ritirare i biglietti presso un altro sportello, che quello dedicato a Postepay fun non va bene. Cosa?? Ma come? Nel frattempo all'altro sportello sono arrivati dei ragazzi giunti da Napoli con un viaggio organizzato che dava diritto all'ingresso anticipato. Sono lì da 15 minuti e pretendono di stare davanti a noi perchè "siete voi ad aver sbagliato cancello, noi eravamo al cancello giusto". Cercano di trovare tutte le scuse del mondo per giustificare la loro arroganza, hanno visto che eravamo lì da ben prima di loro ma se ne fregano e ci prendono in giro perchè chiediamo che venga rispettato l'ordine di arrivo. Non senza malumori, frecciatine, prese in giro continue da parte loro riusciamo a intrufolarci alla testa della piccola coda che si è creata. Mannaggia, ogni volta c'è qualcosa che fa accrescere l'ansia, mai che vada tutto liscio dall'inizio alla fine! Questi concerti hanno un prezzo da pagare in ansia veramente alto!
Comunque sia, riusciamo a entrare per primi. Io e Sara siamo proprio le prime a correre verso il palco, in una corsa che si rivela più lunga e complessa del previsto. A metà corsa un paio di tizi della security pretendono di vedere i nostri pass, ignari del fatto che abbiano già aperto i cancelli "ma come, hanno già cominciato a farvi entrare?"...nessuno sa dirci da che parte dobbiamo andare, arriviamo davanti al palco ed è tutto transennato, non si può passare...io e Sara ci guardiamo allibite, poi Sara si lancia, sposta una transenna aprendo un piccolo varco ed eccoci che corriamo per le ultime decine di metri fino alla transenna. Siamo tra i primi 5 ad aver raggiunto la meta. Arrivano poche altre persone e poi più nulla per svariati minuti...scopriremo più tardi che gli altri vengono fatti tornare indietro e rientrare da quello che era previsto come il giusto accesso al palco, e che noi eravamo stati fatti passare per sbaglio..no comment! L'importante è che alla fine ci siamo tutti e siamo tutti in transenna, posizione ottima, sotto la saetta. Laura e Denise nel frattempo aspettano all'ingresso generale, e pur entrando un bel po' dopo di noi riescono comunque a raggiungere una buonissima posizione. Fantastico! 
Ora non resta che aspettare l'inizio del set degli Stereophonics.

Veniamo a loro, gli Stereophonics. Piacevolissimi da ascoltare, Kelly Jones ha dei capelli strepitosi. Peccato che interagisca pochissimo con il pubblico, qualche frase qua e là, il titolo delle canzoni, un ringranziamento e basta. Il pubblico è discreto, canta le canzoni che conosce e reagisce tutto sommato bene a quelle che non conosce. 
E poi tocca a loro, ai Killers. Che per fortuna sono riusciti a partire da Parigi per onorare il loro appuntamento con l'Italia. Durante la solita infinita preparazione del palco scorgiamo due tizi della security che si passano di mano una setlist - loro devono organizzare tutto quello che riguarda i fuochi d'artificio. La curiosità si fa dilagante, cosa ci faranno? Si riesce a capire che la canzone di apertura non è la solita Mr. Brightside ma Somebody Told Me, e già questo è un evento per i Killers, che di solito fanno scalette-fotocopia. Di più non riusciamo a vedere, quindi rimane l'interrogativo su Battle Born in chiusura e su altre ipotetiche sorprese e/o variazioni.

Ed è finalmente ora! Si spengono le luci, parte la musica dell'intro, che mi mette sempre, sempre, i brividi, e poi arrivano loro, cominciando con una trascinante Somebody Told Me. Il pubblico si scatena. Segue Spaceman, accolta anche lei con un travolgente entusiasmo. Quindi, prima di The Way It Was, Brandon saluta e fa le presentazioni a modo suo, con un bellissimo "Ciao Roma, la capitale del mondo, la città eterna. Noi siamo i ragazzi della città del peccato. Did you bring your rosaries tonight? We'll try not to corrupt you" pronunciato a modo suo, ma che infiamma il pubblico.

Dopo Smile Like You Mean It Brandon va al piano e inaspettatamente (non era prevista nella setlist) canta qualche strofa di Heart Of A Girl, fermandosi ad un certo punto per lasciare cantare noi...scena da brividi


Dopo qualche altro brano ampiamente previsto ecco una nuova sorpresa: Brandon che gioca con noi citando alcune frasi di Flesh&Bone e ridacchiando...e poi comincia a cantare la canzone, tra le nostre urla di contentezza e soddisfazione. Anche From Here On Out è spettacolare, con Brandon che prima di cominciare la canzone ci chiede se ci siamo portati le scarpe da ballo,e poi lo chiede agli altri 3 sul palco. Segue il gioco di cori tra noi e lui che cresce di intensità fino a esplodere in un gioioso delirio collettivo. Ora tocca a Dustland, ma prima Brandon ci fa una dichiarazione d'amore con il cuore in mano e gli occhi che brillano di felicità, stupore, soddisfazione "You guys are a wonderful wonderful crowd to us, thank you very much. Making us feel good, making us feel good inside". Come si fa a rimanere indifferenti? In pratica ci ha appena detto che siamo uno dei pubblici migliori, se non proprio il migliore, che si sia mai trovato davanti *__*  

 
La cantano tutti, ma proprio tutti! Subito dopo Dustland un'altra novità: la cover di Volare, nella versione inglese di Dean Martin  


Niente, ormai questi ragazzi della città del peccato si sono conquistati in piendo il pubblico del Rock in Roma, è uno spettacolo sentirci cantare e vederci così partecipi ed è uno spettacolo vedere la soddisfazione negli occhi di Brandon, Mark, Ronnie e Dave. Addirittura durante Runaways Brandon cambia le parole e così la frase "we got engaged on a friday night" diventa "we got engaged on a tuesday night". E' proprio innamorato di noi :))  
Dopo la breve pausa dell'encore, durante la quale la folla non fa che chiamarli a gran voce perchè tornino sul palco, parte Bones...inaspettata anche questa!

Subito dopo...il momento più intenso della serata, un evento non solo inaspettato ma anche assolutamente unico..."Somebody had a request up over here, we've decided we're gonna honour your request, which we don't normally do, but it just felt... it felt right tonight, so we're gonna do it. We're gonna dust one off, you ready?" Si capisce la grandezza della cosa? Non hanno MAI fatto una cosa del genere, non hanno mai esaudito una richiesta proveniente dal pubblico...o meglio, l'avevano fatto l'anno scorso a Villafranca facendoci Romeo&Juliet ma gliel'avevamo chiesto la sera precedente quindi avevano avuto il tempo per parlarne insieme e prepararsi...invece questa volta l'hanno fatta lì, su due piedi, per farci un regalo, per ringraziarci della splendida partecipazione che stavamo dimostrando...  


Il concerto si conclude con una fantastica When You Were Young. In tutto questo, come non citare l'energia e l'entusiasmo di Ronnie, che ad un certo punto ha smesso di suonare e si è fermato a guardarci estasiato e sorridente? Che ha rotto delle bacchette nella foga di suonare? Che ha alzato il pugno in saluto dopo le ovazioni dirette a lui da un pubblico che lo adora? Ad un certo punto ha addirittura tirato una bacchetta verso Claudia, che però colta di sorpresa non è riuscita ad afferrarla facendola rimbalzare indietro, chissà dove. O come non citare Mark e Dave, gasatissimi, Mark ha addirittura sorriso e pure più volte ed ha anche ridacchiato quando ha visto il nostro ormai storico cartellone? O Ted, che ci ha osservati stupito, quasi sconvolto per quello che vedeva sotto il palco? Per non parlare di Brandon, che ha smesso di cantare un sacco di volte per lasciar cantare noi, che non ha mai smesso di sorridere, che ha fatto un sacco di gesti inaspettati dettati dall'entusiasmo e della felicità, che ha dialogato ininterrottamente con noi, sia a parole che con gli occhi... E' stato tutto eccezionale. Farfalle nello stomaco, un nodo in gola per l'emozione, la testa leggera, brividi e commozione...quando mai ho assistito ad uno spettacolo così grande?!?    
Sara riesce a farsi lanciare dal palco il foglio su cui Brandon aveva scritto la pronuncia della frase su Roma città eterna e su loro che provengono dalla città del peccato, e ci sbellichiamo dalle risate nel leggerla.    

Appena riusciamo a riprenderci andiamo a salutare l'uomo della consolle che - c'è bisogno di dirlo? - ci ha tenuto da parte un paio di copie della setlist. Caro lui! Proviamo ad aspettarli fuori, senza sapere che se ne sono andati subito dopo il concerto e che in quel momento sono in centro a Roma a mangiare un gelato...alle 2.30 ci arrendiamo e torniamo verso casa di Laura, anche perchè il giorno dopo dobbiamo andare a Milano per la seconda parte della trasferta.
  
   
Setlist  
 
• Somebody Told Me    
• Spaceman   
• The Way It Was 
• Smile Like You Mean It    
• Heart of a Girl (partial)       
• Bling     
• Shadowplay   
• Miss Atomic Bomb   
• Human   
• Flesh & Bone    
• For Reasons Unknown    
• From Here On Out    
• A Dustland Fairytale   
• Volare (Nel blu dipinto di blu) (Dean Martin cover)   
• Read My Mind   
• Runaways   
• Mr Brightside   
• All These Things That I've Done  

 Encore:   

• Bones   
• Under The Gun   
• When You Were Young  
 

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