domenica 13 ottobre 2013

Editors - 10 ottobre 2013, Milano

E così venne il giorno del mio battesimo con gli Editors. Sì, mi vergogno ad ammetterlo ma prima d'ora non ero mai stata ad un loro concerto...
Fino al giorno prima non sapevo se sarei effettivamente riuscita a vederli dato che non avevo ancora il biglietto, poi al momento di entrare mi sono trovata in mano non uno ma ben due biglietti, uno l'ho rivenduto e mi sono catapultata in mezzo alla folla per il mio primo live degli Editors!

Tornando indietro di qualche ora ci ritroviamo, io e Beatrice, a fare una fila tranquillissima fuori dall'Alcatraz. Arrivate tra le 14.30 e le 15 circa, davanti a noi ci sono circa 20 persone. Io faccio la fila anche se sono senza biglietto per tenere il posto a Mara, che arriva poco prima delle 17. Quindi mi metto al di fuori delle transenne che delimitano la fila, e faccio amicizia con altre due ragazze che come me sono senza biglietto e sperano di riuscire a trovarne uno prima dell'orario di inizio del concerto. Per essere corretti io il biglietto l'avrei anche trovato, solo che il ragazzo che me lo vende non può arrivare all'Alcatraz prima delle 20 per cui mi toccherebbe aspettare fuori al momento dell'apertura della porta, perdendo così la possibilità di stare davanti. E per questo per tutto il pomeriggio cerco online eventuali biglietti in vendita, e tengo d'occhio anche quello che succede attorno a noi, dove una decina di bagarini vanno e vengono aspettando il momento giusto per dare il via ai loro loschi affari. Vediamo gente che entra ed esce dalla porta di servizio e dai tourbus, anche Tom passa un paio di volte e avanziamo l'idea di andare a mendicare da lui per poter riuscire a entrare anche senza biglietto, ma poi non lo vediamo più e quindi l'occasione non si presenta - io comunque non avrei mai trovato il coraggio di chiedere una cosa del genere lol. 
Poco prima che aprano le porte i bagarini provano a piazzare i primi biglietti a 100 € (il prezzo di vendita era di 25 €!), ma ovviamente nessuno se li fila. Presto scendono a 80-70 € e da lì non si schiodano per un bel po'. Alle 19 si comincia a entrare, Bea e Mara spariscono dentro l'Alcatraz mentre io sto fuori ad aspettare il mio venditore, e assisto a scene tra il ridicolo e l'assurdo, con protagonisti sempre loro, i bagarini. E' la prima volta che li vedo operare così da vicino, prima d'ora non mi ero mai trovata senza biglietto al momento di entrare ad un concerto e quindi non li avevo mai veramente visti al lavoro. Uno di loro convince una ragazza tedesca a prendere il biglietto per 60 € e poi litigano di brutto tra di loro spintonandosi a vicenda e urlandosi addosso per non so bene quale motivo, regole non scritte esistenti tra di loro che non sono state rispettate, uno che cerca di fregare gli altri vendendo i biglietti a prezzo più basso, chi lo sa come funziona questo mercato illegale ma sempre presente fuori dalle location dei concerti! Un'altra scena spassosissima si svolge tra un uomo che sta cercando il biglietto e uno dei bagarini. L'uomo gli chiede a che prezzo lo vende, il bagarino gli spara 50 € (la metà di quanto chiedevano un paio di ore prima), al che l'uomo gli chiede perchè vuole così tanti soldi quando lui per accaparrarselo sicuramente ha speso meno, e quindi prova a chiedere al bagarino quanto ha dovuto sborsare per entrare in possesso di quel biglietto e il bagarino in un impeto di trasparenza gli confessa che l'ha comprato per 20 €. Al che l'uomo gli chiede come ha fatto, chi è che gliel'ha venduto sottocosto, e il bagarino se ne esce con una risposta che fa ridere tutti i presenti "Me l'ha venduto un mongoloide per 20 €!". Ci provano anche con me a piazzare uno dei loro preziosi biglietti, ma non cedo e aspetto il mio benefattore, mentre loro sono lì che fanno avanti e indietro con quasi tutti i loro tickets ancora in mano. Verso le 20 comincia a piovere veramente bene, e tra il fuggi fuggi generale i bagarini riescono a vendere altri biglietti. Io e le altre due ragazze senza biglietto ci rifugiamo sotto la tettoia dell'ingresso, vicino alla biglietteria, e lì ci viene in mente di chiedere se hanno biglietti a disposizione in cassa...e quale sorpresa quando, nonostante il concerto sia sold out, ci dicono che ci sono! 25 € e ho il mio biglietto in mano. Poco dopo arriva il ragazzo con l'altro mio biglietto, quello che devo comprargli...e ora cosa faccio con due biglietti? I bagarini provano a comprarmelo per 20 € ma niente da fare, lo vendo a un ragazzo che ne sta disperatamente cercando uno e che siano maledetti per sempre quei truffatori impuniti che sono i bagarini!

Finalmente posso entrare! Avanzo il più possibile ma arrivata circa alla 15esima fila dal palco devo fermarmi, non mi va di scavalcare gli altri, anche se in teoria ero lì da prima di loro. Sono fatta così...
I Balthazar hanno già cominciato, anche se non da molto. All'inizio non mi entusiasmano più di tanto, ma poi mi lascio coinvolgere dalla loro musica, qualche tocco originale c'è, sono brani senza infamia e senza lode ma che si lasciano ascoltare con piacere.



Sono circondata da coppiette che passano il tempo a baciarsi, ma che è? Provo a spostarmi un po' di lato, capito vicino ad altre due coppie, mi sposto ancora un po' e finalmente trovo un posticino tranquillo. Purtroppo, nonostante il divieto di fumo, ci sono un sacco di persone con la sigaretta accesa e ben presto l'aria si satura di fumo. Evviva l'educazione degli italiani :/
I Balthazar finiscono il loro set e salutano, e tra il pubblico comincia a serpeggiare un certo fermento.

Preparazione del palco, che non ha niente a che fare con quella eterna dei Killers, e poi ecco che gli Editors si presentano davanti a noi! Tom esordisce con un "Cccciao Milano" bello carico, e credo di innamorarmi di lui e della sua voce in quel momento.



I membri della band sono quasi sempre in ombra, anche Tom non viene mai direttamente illuminato, e questo elemento unito al fumo che si accumula nell'aria, al fumo artificiale prodotto sul palco e ai giochi di luci particolari, rende difficile fare delle foto decenti.
Tom è spettacolare, si rimane incantati a guardarlo mentre si esibisce, ha un'energia incredibile e un modo di muoversi e gesticolare molto particolare, è ammaliante, affascinante, suadente. E che voce! Non un attimo di cedimento, non una nota sbagliata, non un'incertezza, voce bella potente, sicura, forte e nitida, che dà il meglio durante l'esecuzione di un brano acustico. Nei momenti di maggiore entusiasmo regala qualche bel sorriso alle prime file, incita il pubblico ad alzare le mani, non interagisce più di tanto con noi ma si muove sul palco con disinvoltura e padronanza.
Intorno a me il pubblico è abbastanza tranquillo, qualcuno sta proprio fermo, quasi nessuno canta, i più scatenati sono un gruppetto di ragazzi poco più avanti di me che saltano e qualche ragazza che ogni tanto balla. Ci sono però due signori di mezza età, forse anche più vicini ai 60 che ai 50, che non smettono un attimo di ballare, saltare, applaudire, incitare la band, hanno entusiasmo da vendere e sicuramente si stanno godendo il concerto molto più di tutti i giovani che se ne stanno immobili e quasi annoiati.
La setlist mi sembra ben equilibrata, mi sarebbe piaciuto sentire anche The Weight of the World, Escape the Nest, Fingers in the Factories, Hyena, ma mi piace la selezione di canzoni che hanno portato a Milano.
Riesco a vedere pochissimo gli altri membri della band, sia perchè sono in ombra sia perchè c'è la selva di mani e braccia che si frappone tra me e il palco e mi impedisce di vedere gran parte di quello che succede là in fondo.
Il set si chiude con una versione extended di Papillon, sulla quale finalmente anche i più immobili cominciano a ballare. Meglio tardi che mai...



L'Alcatraz si svuota in fretta, appena fuori ritrovo Beatrice, salutiamo Mara che torna a casa, ritroviamo anche Erika che avevamo incrociato in fila durante il pomeriggio, e ci mettiamo ad aspettare con pazienza l'uscita dei nostri. Fa parecchio freddo, visto anche che ogni tanto scende qualche goccia di pioggia. Dopo un po', quando il gruppo di persone in attesa ha già cominciato a sfoltirsi, un tizio della security ci dice che lì non c'è nessuno e che loro usciranno da un'altra porta. Solita bugia per mandare via i fans? Ovvio che sì, visto che un minuto dopo esce Justin, il chitarrista! Ci dice che va a portare la borsa nel tourbus ma che torna subito, e infatti dopo mezzo minuto è di nuovo lì. Gentilezza assoluta, autografi per tutti, foto per chi le vuole, scambia due parole con chiunque ne abbia voglia. Non molto dopo è il turno del bassista, anche lui è super gentile e si concede senza problemi. 
Il freddo aumenta, insieme alla stanchezza. Manca ancora mezza band, chissà che si sbrighino. Nell'attesa abbiamo modo di farci quattro belle risate grazie a due personaggi che, apparsi dal nulla, si mettono in fila insieme a noi. Uno continua a lamentarsi che ha freddo, mentre l'altro gli dice che dentro c'è solo un camion e nient'altro. Il primo continua a ripetere che se siamo in fila ci sarà un motivo...all'inizio non capisco e penso che siano due della security, o uno della security e un suo amico, che scherzano e fanno gli scemi, ma dopo un po' finalmente realizzo che sono capitati davvero lì per caso, che non sanno niente del concerto che si è appena concluso e che non hanno capito che stiamo aspettando che esca la band. A stento riesco a trattenermi dallo scoppiare a ridere proprio di fronte a loro! Presto perdono la pazienza e se ne vanno senza aspettare per vedere cosa succede e perchè siamo tutti in fila...lol 
L'attesa continua e facciamo amicizia con una coppia di veneti, trevigiani per la precisione, simpaticissimi e fan devoti degli Editors, che seguono dagli esordi e conoscono quasi come se fossero amici. Ed è allora che sulla porta si presenta Tom, che viene accolto con entusiasmo e calore e reagisce sorpreso, quasi non se l'aspettasse. E' di una gentilezza e una disponibilità eccezionali, accontenta tutti, fa autografi e foto finchè non sono tutti soddisfatti, si abbassa per essere all'altezza delle persone più basse durante le foto, si interessa che tutti abbiano avuto quello che desideravano...adorabile! Subito dopo compare anche Edward, che mi affascina con il suo modo di fare, ti fissa dritto negli occhi prima di farti l'autografo e anche dopo, ti ringrazia come se fossi tu la star, si mette in posa con autentico entusiasmo per le foto...un grande!
Riassunto della serata? Non li avevo mai visti dal vivo e me ne pento con tutta me stessa, sono fantastici sia come artisti che come persone, mi hanno conquistata in modo totale, se già apprezzavo decisamente la loro musica adesso li apprezzo a 360 gradi e non vedo l'ora di avere altre occasioni per rivederli!

Non so che ore siano, forse quasi le 2. Il freddo ci sta facendo soffrire parecchio ed è giunta l'ora di abbandonare la porta dell'Alcatraz per tornare all'hotel, al calduccio, a riposare le stanche membra. Taxi, doccia calda, qualche risata ricordando le scene più esilaranti della giornata, un veloce sguardo alle foto fatte, e appena la testa tocca il cuscino sono già nel mondo dei sogni.




Setlist 

• Sugar
• Someone Says
• Smokers Outside the Hospital Doors
• Bones          
• Eat Raw Meat = Blood Drool
• Two Hearted Spider
• You Don't Know Love  
• All Sparks 
• Formaldehyde
• A Ton of Love 
• Like Treasure
• An End Has a Start
• Bullets
• In This Light and on This Evening
• The Phone Book (acoustic)
• Munich
• The Racing Rats
• Honesty

 Encore:   


• Bricks and Mortar
• Nothing (full band)
• Papillon (extended)


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