mercoledì 12 ottobre 2011

The Killers - 17 marzo 2009, Milano

Riprendiamo con i racconti concertiferi!
Questo capitolo delle mie esperienze live ha un significato particolare, sia perchè è stato il mio primo concerto assassino in terra italica, sia perchè quella che ha preceduto il concerto vero e proprio è stata una giornata magica.
Inizialmente il concerto era previsto all'Alcatraz, ma c'è stato il sold out in poco tempo e l'elevato numero di richieste da parte dei fans rimasti senza biglietto ha costretto gli organizzatori a spostarlo in una venue più capiente, il Forum di Assago. Inoltre avevamo saputo che il concerto sarebbe stato interamente ripreso per essere poi trasmesso sul defunto canale televisivo All Music...si può immaginare con quale spirito abbiamo affrontato quella giornata!

Si parte con Denise che sta a dormire da me la notte prima, così siamo già pronte per raggiungere direttamente Milano la mattina dopo. Sveglia prima dell'alba, colazione veloce e minima (di primissima mattina non ho mai fame), e poi via. Con l'aiuto del navigatore arriviamo al MediolanumForum (ex DatchForum) senza intoppi, anche la coda in tangenziale è minima, il tempo sembra promettere bene, siamo cariche ed emozionate. Parcheggio proprio davanti al Forum (nel pomeriggio mi faranno spostare l'auto per non so bene quali motivi) e raggiungiamo Stefano, Linda, Claudia e suo fratello Luigi in fila davanti ai cancelli. Sono le 9, c'è già gente, anche se non tantissima. Siamo abbastanza tranquilli sulle possibilità di conquistare la transenna. Poco dopo arriva anche Laura e così lo staff è al completo! Durante la giornata conoscerò varie persone, tra cui Sara.
L'aria è fresca ma il cielo è limpido e il sole splende riscaldandoci, tanto che presto possiamo toglierci le giacche. Si chiacchiera, si ride, si fanno foto, si preparano cartelloni per i Killers, si passa il tempo in allegria e spensieratezza, la red bull che ci tiene compagnia, pronta a darci il sostegno che ci serve per la lunga e intensa giornata che ci attende e per le scalinate che dovremo affrontare di corsa per riuscire ad arrivare alla transenna.

http://www.flickr.com/photos/ambrosianaglobal/5889437883/
Nel pomeriggio decidiamo di andare a salutare l'uomo della consolle e di portargli il nostro piccolo regalo, quindi in 3 ci mettiamo a perlustrare i dintorni del Forum alla ricerca dell'ingresso artisti/crew mentre gli altri tengono il posto in fila. Scoviamo un cancello, vicino a dove sono parcheggiati i tourbus e i camion Fly by Nite, e capiamo che è il cancello che fa per noi. Ancora non sapevamo quanta fortuna ci avrebbe portato quel cancello! 
A fare la guardia c'è Diego, il nostro eroe di quel giorno, che molto gentilmente fa chiamare per noi l'uomo della consolle dopo che gli abbiamo spiegato che lo conosciamo e che vogliamo salutarlo. Ci mettiamo ad aspettare, rigorosamente al di fuori del cancello e della ringhiera. Passa il tempo, l'irlandese sarà impegnato e non può uscire subito, nessun problema, aspettare qui o aspettare dall'altra parte, in fila, è uguale. Ogni tanto ci diamo il cambio, chi torna a tenere il posto in fila e chi arriva ad aspettare l'uomo della consolle. Al sole si sta bene, ci stiamo abbronzando leggermente, c'è anche un filo di aria, siamo tranquilli e rilassati. Ad un certo punto Denise e Linda decidono di tornare alla base a prendere la maglietta per l'uomo della consolle, in modo da averla a portata di mano nel momento in cui uscirà. Rimaniamo io e Claudia a fare la guardia e ad attendere il nostro amico. Nel frattempo si scambia qualche parola con Diego, che sta bene attento a non concederci di oltrepassare il cancello, ma che è cordiale e simpatico. Ogni persona che si avvicina, Diego ci chiede se si tratta dell'uomo della consolle, e ogni volta gli diciamo di no. Poi compare Jason, dei Louis XIV, sta facendo il suo jogging quotidiano con maglietta rossa e pantaloncini. Io e Claudia lo salutiamo, lui incredulo si guarda intorno per vedere se per caso fossimo rivolte a qualcun altro, non vede nessuno e realizza che stiamo salutando lui, e ricambia con un sorriso a 58 denti e un'espressione di orgoglio misto a pura felicità. Aspettiamo ancora, un po' annoiate, quanto ci mettono Linda e Denise a tornare?

All'improvviso, in tutta tranquillità, Diego ci dice "Oh, ecco il cantante". Si vabbeh, figurati se parla di quel cantante, è impossibile. O forse sta tentando di metterci alla prova per vedere come reagiamo, se siamo delle ragazze serie o delle isteriche che iniziano a comportarsi da galline alla prima occasione utile. Questi i pensieri che faccio istintivamente, nell'arco di pochi nano-secondi, dopo la sua frase. Per pura curiosità mi alzo e guardo nella direzione in cui, secondo Diego, dovrebbe esserci il cantante. Ma...OMMIODDIO!! E’ proprio quel cantante!!! Ok, respira, stai calma, è lui, ok,sta venendo da questa parte, solita amata giacca di jeans indossata sopra alla adorata felpa viola, capelli in disordine, occhi ancora mezzi chiusi dal sonno. "Sta arrivando Brandon" dico a Claudia quasi sottovoce, con un tono così calmo che non so come ho fatto a parlare in quel modo mentre dentro stavo morendo. Claudia mi guarda stupita come a dirmi "Ah scema, non ci provare a farmi questi scherzi!" poi si gira e lo vede anche lei. Si avvicina sempre di più, proviene dal suo tourbus e deve entrare al Forum. Io e Claudia, moderatamente agitate, ma cercando di sembrare tranquille e rilassate, come se vedere Brandon a pochi metri e senza nessun altro intorno fosse una cosa che capita ogni giorno, lo salutiamo proprio nel momento in cui passa davanti a noi, al di là dell'inferriata. "Hi Brandon". Bene,ok, ci siamo comportate bene, l'abbiamo salutato come delle persone perbene, senza fare scenate, il peggio è passato. Lui è là, a più o meno 5 metri da noi, ricambia il saluto con un cenno della testa e un mezzo sorriso timido. Bene, è gentile, caro,ha sonno e si vede eppure ci ha salutate. Fa altri due passi verso l'ingresso del MediolanumForum e si ferma. E...adesso cosa fa? Claudia lo vedi anche tu che sta venendo verso di noi? Sta davvero venendo dalla nostra parte!! No, dai, dimmi che non è vero, dimmelo altrimenti muoio. E' a 3 metri da noi. "Claudia lo sai vero che gli devi parlare tu perché io con l'inglese sono impedita?!" "No ma non riuscirò a dirgli niente, oddio sta venendo verso di noi no no non posso parlargli proprio non posso oddio!!!" (e qui ci starebbe bene l'emoticon di msn dell'omino che urla mettendosi le mani nei capelli). E' davanti a noi, davvero. "Hi girls!" e un sorriso timido ma sincero, mentre allunga la mano tra le sbarre dell'inferriata per stringere le nostre, prima verso Claudia, e poi verso di me. Guardo quella mano santa che stringe quella di Claudia e che poi si dirige dalla mia parte. Con il cuore in gola e le gambe che tremano gli porgo la mia, che per fortuna è ferma e non tradisce l’emozione che mi sta devastando, i nostri palmi si sfiorano, poi si stringono in una stretta calorosa, ferma, ma gentile. No ma non può essere vero, non ci credo, ho appena stretto la mano a Brandon Flowers! E' da anni che sogno e fantastico su questo momento, ma mai avrei creduto che l'avrei vissuto veramente! Claudia scambia qualche parola con lui, che ci guarda con un occhio mezzo chiuso, rimasuglio del sonno da cui si è appena svegliato. Sta bene, è un po' agitato per il concerto, gli auguriamo buona fortuna e ci dice che ne avrà bisogno, quindi ci saluta e si incammina verso la sua destinazione iniziale. Inutile dire che io e Claudia non ci perdiamo un solo suo passo, e che per lunghissimi secondi lo squadriamo da cima a fondo mentre si allontana da noi. Brandon varca la soglia e noi due ci abbracciamo strettissime e ci mettiamo a saltare come due bambine, il cuore in tumulto, vortici di sensazioni nella testa e nello stomaco. Abbiamo incontrato Brandon, ci ha salutate, ci è venuto incontro di sua iniziativa, ci ha dato la mano, sempre di sua iniziativa, ha parlato un po' con noi, ci ha sorriso...scommetto che adesso mi sveglio e scopro che è stato solo l'ennesimo sogno. E invece no...Avevo in tasca il telefono ma non mi è nemmeno passato per la mente di fargli/farci una foto, ma forse è stato meglio così, non l'abbiamo stressato e tediato con le solite richieste. 
Poco dopo arrivano finalmente Denise e Linda e noi due raccontiamo tutto per filo e per segno, ancora sconvolte. Non è possibile calmarsi dopo una cosa del genere, chi riuscirà più a dimenticare quel "Hi girls", il suo passo verso di noi, la sua mano oltre la ringhiera, la sua stretta, la sua voce e il suo sguardo assonnato, i capelli spettinati e i segni del cuscino sulla guancia (non li ho visti, ma scommetto che c'erano)?
Da qui in poi l'attesa trascorre lieve, arriva l'irlandese col suo centrifugato di frutta e verdura, gli diamo il regalo, parliamo e scherziamo con lui, gli affidiamo il regalo per l'amico Ben che purtroppo non è presente a questo concerto e la maglietta per Ronnie (si, la maglietta "Italians do it better", gliel'abbiamo regalata noi!), quindi torniamo alla nostra fila (non senza aver visto Dave che scendeva da una scalinata, sempre lì nelle retrovie del Forum) continuando a pensare e ripensare all'evento che abbiamo appena vissuto.

Siamo stralunate e assenti, il resto del pomeriggio passa ma noi siamo in un altro mondo. Ma ecco che arriva il fatidico momento, la temuta apertura dei cancelli. Sono momenti in cui non ragioni, pensi solo a correre più che puoi. Scale, tante scale, male alle gambe, fiato che comincia a mancare, altre scale stavolta in discesa per arrivare al parterre del palazzetto, la security che ti invita a non correre e a stare attento per non cadere...TRANSENNA anche stavolta, lato Mark! Teniamo il posto per chi è rimasto più indietro per i motivi più svariati, e alla fine siamo tutti di nuovo insieme, esausti se non proprio mezzi morti...
Aprono i Louis XIV...trascurablissimi, ma i Killers se li scelgono spesso come band di supporto, e allora ce li sopportiamo e amen. Tra di loro l'unico che spicca è Shaun, il bassista, un marpione che ricerca in continuazione le attenzioni delle prime file e che gongola quando le riceve. Attualmente è il bassista di un'altra band di discreto successo, i Transfer, gestita dallo stesso manager dei Killers.


Il momento cruciale arriva...preparativi sul palco infiniti come al solito...countdown e intro che ti fa capire che manca pochissimo, emozione ed agitazione alle stelle...e poi un boato incredibile che accoglie l'arrivo sul palco dei 4 assassini!! L'atmosfera è calda fin dai primi istanti e dalle prime note, il pubblico è esaltatissimo, l'entusiasmo è alle stelle, sia per noi che per loro. Dopo la prima canzone, Human, Brandon saluta in un italiano quasi perfetto "Ciao Milano, siamo i Killers al vostro servizio!". E' la prima volta che parla e saluta nella lingua locale. Il pubblico esplode!!


Il concerto è incredibile, l'energia e l'impegno da parte loro sono massimi e il pubblico risponde in un modo assolutamente incredibile, Brandon è raggiante, regala sorrisi in continuazione, gli eye contacts non si contano...probabilmente riconosce me e Claudia dall'incontro del pomeriggio, ci fissa spesso (e non lo dico io, ma chi ci era accanto quella sera)...roba che ancora adesso a ripensarci mi manca il fiato e mi spuntano le lacrime per l'emozione e per la gioia!


Ci becchiamo per la prima volta le bellissima versione extended di For Reasons Unknown! 
Il pubblico canta intere strofe dall'inizio alla fine, con Brandon che rimane zitto ad ascoltarci con l'espressione beata e soddisfatta e un mega sorriso.
I cameraman ci riprendono in continuazione, abbiamo sempre le videocamere puntate addosso, quando qualche tempo dopo manderanno in onda la puntata di All Music dedicata a questo concerto compariremo nella metà delle scene che riprendono il pubblico...


Urlo, salto, cerco di fare foto ma è impossibile perchè il pogo dietro di noi è selvaggio, per fortuna sono ancorata alla transenna. Scambi di sguardi con i soci, siamo elettrizzati e in qualche momento particolare anche commossi. E' uno dei concerti più belli, entusiasmanti e intensi della mia seppur breve carriera concertifera. Sarà che siamo in Italia e lo sento di più, sarà che il pubblico è il migliore in assoluto, sarà che anche loro sono emozionati perchè probabilmente non si aspettavano un'accoglienza così, tutto sembra magico e speciale, vorrei che non finisse mai e invece il tempo passa troppo in fretta...
Alla fine dell'ultima canzone prima dell'encore veniamo inondati da una pioggia di coriandoli bianchi, è stupendo guardarsi intorno e vedere migliaia di coriandoli che volteggiano in aria per poi poggiarsi sulle persone, sul palco, per terra, ovunque!

Quando tornano sul palco per l'encore ci accorgiamo che Ronnie ha indossato la nostra maglietta, quella che gli avevamo fatto recapitare tramite l'uomo della consolle!! Dire che siamo esaltati e contenti è poco!
Arriviamo all'ultima canzone, Brandon ci saluta "We may come from Las Vegas but tonight our hearts belong to Milano"...pelle d'oca alta due metri...


 Conclusione mozzafiato con cascata di scintille...


Non voglio credere che sia tutto finito, vorrei ricominciare tutto da capo e ripeterlo all'infinito. E' stata una serata perfetta, unica, meravigliosa! Sono del tutto senza voce e la sete mi sta uccidendo, ma non voglio andarmene...

Abbandoniamo la transenna, passiamo a salutare l'uomo della consolle che ci offre dell'acqua, chiacchieriamo, gli chiedo se possiamo farci una foto insieme, così, per ricordo, poi la security ci costringe a uscire. Ci riprendiamo un attimino dallo sconvolgimento di un concerto tanto potente e speciale, poi decidiamo di andare al cancello sul retro, quello dell'incontro con Brandon, per vedere se abbiamo la fortuna di incontrare anche gli altri. Purtroppo io e Stefano dobbiamo andare a spostare le macchine, stanno uscendo tutti dal parcheggio e ci tocca portare fuori anche le nostre. Ovviamente c'è una fila assurda per uscire dal parcheggio, ci mettiamo una vita a percorrere poche centinaia di metri e a raggiungere un piccola piazzola vicinissima al retro del Forum, dove gli altri sono rimasti ad aspettarci. Proprio quando siamo bloccati nel traffico esce Dave...una cretina corre subito a chiedergli dov'è Brandon,manco lo saluta...lui deluso per la mancanza di interesse nei suoi confronti si indispettisce e quando gli altri lo chiamano e gli chiedono di fermarsi lui se ne va rispondendo "Non sono quello che cercate, non sono Brandon!". Se da un lato mi dispiace essermi persa Dave, dall'altro sono contenta di non aver assistito a questa scena tristissima, avrei potuto strozzare con le mie mani l'oca che si è comportata in quel modo!
Finalmente io e Stefano riusciamo a raggiungere gli altri soci al cancello. Poco dopo esce Ronnie in maniche corte (noi abbiamo tutti la giacca, fa freddino lì fuori!), è contento, ci dice che il pubblico è stato "insane", fa autografi, foto, chiacchiera...finalmente Linda riesce ad avere una foto con lui!! Ci autografa le sue bacchette...Linda e Stefano hanno lasciato in macchina la loro,mi chiedono se poi possiamo fare scambio, loro si prendono la mia bacchetta autografata da Ronnie e io mi prendo quella non autografata, ci tengono così tanto!
Mark e Brandon non si fanno vedere, fuggono senza che nessuno li noti.
L'attesa è finita, la serata pure, sono stanca ma troppo, troppo contenta, non devo ripensare a tutti i momenti emozionanti della giornata altrimenti complice la stanchezza e la tensione che cala rischio di mettermi a piangere come una fontana. Salutiamo il Forum e cerchiamo un posto in cui cenare (alle 2 di notte!) per poi andare finalmente in hotel per una notte di meritatissimo riposo. Il giorno dopo si torna a casa...



Setlist

•  Human
•  This Is Your Life
•  Somebody Told Me
•  For Reasons Unknown (extended)
•  I Can't Stay
•  Joyride (extended intro)
•  Bling (Confession Of A King)
•  Shadowplay (Joy Division cover)
•  Tranquilize
•  Spaceman
•  Smile Like You Mean It
•  A Dustland Fairytale
•  Sam's Town (Abbey Road Version)
•  Read My Mind
•  Mr. Brightside
•  All These Things That I've Done

    Encore:
•  Bones
•  The World We Live In
•  Jenny Was A Friend Of Mine
•  When You Were Young


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