mercoledì 7 settembre 2011

I-Day - 3 settembre 2011, Bologna

L'I-Day. Questo famoso I-Day organizzato nell'altrettanto famosa Arena Parco Nord di Bologna. In realtà c'è poco da dire, hanno preso il sopravvento della giornata la maleducazione dei presenti e la solita disorganizzazione di security & co.
Arrivo in fila poco prima delle 10, c'è già un caldo assurdo e tanta tanta afa. Gruppetti di ragazzini brufolosi e noiosi sono seduti in mezzo alla paglia (cioè l'erba arsa dal sole), sudano, dicono parolacce, fanno i saputelli parlando di musica e di band e di concerti. Ben presto, come al solito in Italia, siamo tutti in piedi e ammucchiati l'uno sull'altro aspettando l'apertura dei cancelli, anche se mancano ancora diverse ore alla benedetta apertura. Ma i fans italiani sono così, non è fila e non è attesa di un concerto se non la vivono nel modo più scomodo e stancante possibile. 3 ore in piedi, tutti appiccicati come sardine, aspettando sotto il sole cocente che ci facciano entrare, con la security che non si sogna nemmeno di irrigarci con l'acqua per darci un po' di sollievo. Estenuante!! Svariate persone - soprattutto ragazze decisamente maleducate e propense alla parolaccia e alla bestemmia - passano davanti agli altri che sono lì da ore con una faccia tosta incredibile e senza preoccuparsi di non farsi notare.
Corsa (breve, per fortuna!) verso il palco, seconda fila un po' laterale. Ma l'importante è che l'attesa sia finita, che mi trovi nei pressi della transenna e che il pomeriggio di concerti stia per iniziare.
I primi sono gli Heike Has The Giggles, band che scopriamo essere italiana, chitarrista donna. Si lasciano ascoltare volentieri, si vede che sono dei novellini rispetto agli altri ma se la cavano bene. 


Seguono i Morning Parade, carini anche loro, ma sinceramente non è una band che desidero risentire o di cui desidero approfondire la conoscenza. Ma questo è un mio limite, sono davvero pochi i gruppi che riescono a fare breccia nel mio cuore.


Wombats. Li avevo già visti 3 anni fa, non mi dicono niente di più rispetto a quello che mi avevano detto all'epoca. Buona presenza scenica, bassista scatenato, spigliati, canzoncine discrete...ma troppo uguali l'una all'altra. 


Durante il loro set si scatena l'inferno sotto il palco!! I cretini delle file dietro spingono come dei forsennati, senza un reale motivo (o forse si: vogliono cercare di arrivare fino alla transenna). Siamo tutti spiaccicati l'uno all'altro, non si riesce a muovere una gamba o un braccio nemmeno pregando in turco e facendo le contorsioni, non si respira, le spinte sono sempre più forti e diventano continue, non un attimo di tregua. Parecchia gente cede e si fa portare fuori distrutta, accaldata, al limite dello svenimento. Cerco di resistere anche se in certi momenti mi manca l'aria sia per il caldo dato dall'essere tutti compressi sia dalla potenza delle spinte. Ho male ai fianchi, alle gambe, al torace, alle braccia, al collo... Siamo letteralmente incollati gli uni agli altri, impossibile decidere di rimanere fermi o di spostarsi un po' per cercare una posizione migliore. Le cretine in transenna continuano a lamentarsi con noi della seconda fila chiedendoci in malo modo di non spingerle e di dire alle file dietro di noi che vadano un po' più indietro perchè loro, poverine, stanno scomode e non riescono a godersi il concerto. Cerco di essere d'aiuto alla nana che mi sta davanti facendo in modo di bloccare in parte le spinte che vengono da dietro, finchè in un momento di relativa tranquillità lei mi piazza una gomitata sulla pancia totalmente gratuita, un gesto pieno di cattiveria (la stessa cattiveria che lei e le sue adorabili amiche avevano dimostrato poco prima bestemmiando senza motivo e chiamando con aggettivi poco carini gli Wombats che si erano fatti attendere qualche minuto). Da quel momento smetto di essere gentile e premurosa e me ne frego se la schiaccio e le faccio male. Che si faccia tirare fuori se non ce la fa a resistere!
Finiscono gli Wombats, ma le spinte continuano sempre più forti. Mi ritrovo svariati metri più al centro rispetto all'inizio dei concerti, spappolata contro la schiena di un ragazzone alto 2 metri. La gente dietro tenta in tutti i modi di intrufolarsi davanti, sembra non accorgersi che non c'è spazio e non c'è modo di avanzare. 
Provo a resistere, i prossimi sono i White Lies e sono lì praticamente quasi solo per loro. Ma l'inferno non accenna a diminuire. Mi accorgo che nella bolgia animalesca mi si è sganciato il reggiseno e, avendo una canotta, rischio di ritrovarmi mezza nuda. Ovviamente sono troppo schiacciata per riuscire a riagganciarmelo, non riesco nemmeno a mettere le braccia lungo i fianchi, figurarsi se riesco a portarmele dietro la schiena! Sudo sempre di più, respiro sempre di meno, le gambe sono sempre più intrappolate, le ginocchia hanno assunto posizioni assurde e dolorose...con la morte nel cuore io e Cristina, stremate e deluse, decidiamo di metterci in salvo da quegli animali furiosi e ci allontaniamo dalla transenna. Nel tragitto tra gli animali furiosi cerco di pestare più piedi possibili e di andare addosso a più gente possibile. Indie imbecilli che non sanno fare altro che disturbare, spingere e fare casino impedendo a tutti gli altri di godersi il concerto!!
Riprendiamo fiato per qualche minuto, poi decidiamo di uscire e rientrare dall'Arena solo per il gusto di farci mettere il braccialetto (braccialetto che consente appunto di rientrare). Noto con stupore che il braccialetto è quello dell'anno scorso, ha stampata la data dell'I-Day dell'anno scorso! Pidocchiosi!! Non solo si può uscire e rientrare solo nella fascia oraria 16-19 - se esci dopo le 19 non puoi più rientrare! - ma hanno anche riciclato i braccialetti dell'anno scorso! 
Mi "godo" il concerto dei White Lies da metà Arena, una cinquantina di metri circa dal palco. Intorno a me nessuno sembra interessato, nessuno canta, nessuno salta, in pochi fanno qualche foto, e mi guardano male perchè io invece canto e provo a saltare (per quello che mi permettono le gambe massacrate dagli animali di prima)... Veri amanti della musica, non c'è che dire!


I White Lies non danno il massimo, ma te credo, ci sono le prime file che li fischiano e li insultano in continuazione! Questa gente non merita di partecipare ai festival, non merita di avere davanti artisti di livello mondiale! Mi vergogno di essere italiana...


Un'oretta di concerto e i White Lies se ne vanno (e chissà che sollievo provano nell'abbandonare quel pubblico stupido e ingrato!). Facciamo un giro veloce dell'Arena, scopriamo che c'è una fila allucinante al gazebo che vende bibite, fai in tempo a morire disidratato prima che arrivi il tuo turno. Gli altoparlanti blaterano qualcosa a ripetizione, e tra quelle parole cogliamo quasi per caso "White Lies", "Padova", "dicembre". Eh? E' in programma un concerto dei White Lies a dicembre a Padova?? Sarebbe troppo bello per essere vero... Purtroppo non ci è dato di avere altre informazioni, per cui abbandoniamo l'Arena con questa idea che ci gira in testa ma senza farci troppe illusioni. Consapevoli che se usciamo non potremo più rientrare, decidiamo di dire addio a quel posto maledetto e a quella gente incivile. Se i fans dei Kasabian e degli Arctic Monkeys si comportano così (ed erano lì quasi tutti per queste due band) non ho nessuna intenzione di rimanere ad assistere ai loro concerti. Sarà un discorso stupido, ma sono così demoralizzata e arrabbiata per aver dovuto abbandonare il mio posto per colpa di questi animali incivili che non voglio avere più nulla a che fare con loro!! A nessun altro festival europeo con pubblico infinitamente più numeroso mi era mai successa una cosa del genere!
Proviamo ad aspettare i White Lies fuori dal backstage, ma ci arrendiamo quasi subito, stanchezza e delusione sono talmente grandi che non abbiamo più nemmeno un briciolo di entusiasmo (e io nel frattempo ho rimediato ben 13 punture di zanzara su pancia, schiena e fianchi!). Giriamo con calma la Festa dell'Unità, ci prendiamo una coca cola (che dovrebbe essere bella ghiacciata e invece è quasi a temperatura ambiente) e le patatine fritte, stiamo sedute e ci riposiamo. Da fuori sentiamo qualcosa dei Kasabian. E poi decidiamo di tornare a casa, promettendo che l'I-Day non ci vedrà mai più se questo è quello che sa dare un festival così pubblicizzato e rinomato...





Setlist

•  Farewell to the Fairground
•  Strangers
•  To Lose My Life
•  Holy Ghost
•  E.S.T.
•  Is Love
•  The Price of Love
•  Streetlights
•  A Place to Hide
•  Death
•  Unfinished Business
•  The Power & the Glory
•  Bigger Than Us

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