martedì 30 agosto 2016

Skunk Anansie - 17 luglio 2016, Piazzola sul Brenta

Dopo mesi di silenzio rieccomi, finalmente! Mi è mancato questo blog, mi sono mancati i concerti, ma sono stata impegnatissima con l'università che mi ha regalato immense soddisfazioni, e dopo l'università mi sono concessa un po' di meritato riposo (si fa per dire, visto che in un mese ho recuperato alla grande tutte le cose che non ho potuto fare durante i mesi di tirocinio e lezioni: escursioni in montagna, gite al lago, week end al mare...).
Me la sono presa con calma per il racconto di questo live perchè dopotutto sono in ferie e soprattutto perchè ero sempre in giro e raramente passavo abbastanza tempo al computer da permettermi di scrivere un post.

Come mi è venuta l'idea di andare a vedere gli Skunk Anansie? Beh, è una band che apprezzo molto e che conosco da quando ero adolescente probabilmente. E poi...suonavano a un quarto d'ora da casa mia, il che vuol dire che a parte prendere il biglietto (gentilmente vendutomi da Paola, che non poteva più andare al concerto per altri impegni musicali sopraggiunti) non ho dovuto organizzare nulla. L'occasione era troppo ghiotta per lasciarmela fuggire!
Arrivo con calma nella splendida location, l'anfiteatro Camerini, alle 20. Alla mia sinistra (alla destra del palco) c'è la meravigliosa Villa Contarini, che mi affascina ogni volta che la vedo. C'è già parecchia gente ma la maggior parte delle persone sono sedute o sdraiate per terra, sparpagliate per tutto il piazzale. Riesco a guadagnarmi un ottimo posto centrale in quella che poi risulterà essere più o meno la decima fila. Volendo avrei potuto arrivare molto più avanti ma non mi importa, fa caldo e mi va bene rimanere un po' indietro anche per godermi appieno lo spettacolo che ci verrà proposto sul palco (e col senno di poi, ho fatto benissimo!).

Aprono i Down to Ground, un gruppo formatosi a Treviso nel 2007 (ma questo lo scoprirò solo cercando informazioni su di loro, visto che durante il concerto cantano e parlano solo in inglese). Appena salgono sul palco e il pubblico si anima un brivido di piacere mi percorre la schiena. Dopo mesi e mesi sono di nuovo sotto un palco, in mezzo alla folla, pronta per assorbire tutta l'energia che si sprigionerà grazie alla musica. Quanto mi era mancata questa sensazione!



Questi 4 ragazzi mi piacciono parecchio!
Il loro set dura relativamente poco, ma ammetto che non mi dispiace che lascino il palco, aspetto con trepidazione i protagonisti assoluti della serata ;)

Dopo un'attesa più lunga del previsto e un ritardo di circa mezz'ora finalmente è il grande momento, le luci si abbassano, la musica di sottofondo si interrompe e la tensione tra il pubblico si fa palpabile. Skin compare sul palco impacchettata in una tuta che sembra fatta di carta stagnola e che riflette le luci in tutte le direzioni.



Il concerto è magico, lei sa perfettamente come coinvolgere il pubblico, non si risparmia un secondo, è un vulcano, un concentrato di energia e carisma. Ogni tanto si lancia con qualche frase in un italiano più che discreto, fa alcune "dedicazioni" (dediche), ringrazia, sorride, salta e corre, si fa sostenere dalle prime file facendo crowd surfing. Ad un certo punto fa salire sul palco alcuni fan delle prime file, ed è uno dei momenti che apprezzo di più di tutta la serata, da fan penso che sia una cosa bellissima che il tuo idolo ti faccia salire sul palco accanto a lui, a cantare insieme, uno di quei momenti che ti ripaga dei mille sacrifici e delle mille fatiche fatte per seguire la tua band preferita in tour!



Verso la fine del concerto Skin scende in mezzo a noi, ci chiede di inginocchiarci mentre passa in mezzo ad un pubblico che si divide in due ali, lasciandole lo spazio per passare, e la scena mi ricorda moltissimo il biblico Mosè che separa le acque. Mi passa vicino, mi sfiora, la sfioro, non riesco a fare foto decenti perchè mi importa di più guardarla, salutarla, ricambiare il suo sorriso. Prosegue nella sua passeggiata tra le due ali di folla, si ferma praticamente al centro del parterre, con gente che si protende per cercare di toccarla e di stringerle una mano o addirittura abbracciarla. Ecco, questo è un altro dei momenti epici della serata. Adoro gli artisti che hanno il coraggio di mescolarsi al loro pubblico, ai loro fan, che si lasciano coinvolgere e trasportare così tanto da quello che fanno che hanno bisogno di portarlo anche giù dal palco, tra giovani e meno giovani sudati e con gli occhi spalancati per la sorpresa e per la felicità.



Pochissimo prima della fine del loro set, Skin fa salire sul palco una ragazza (così mi è sembrato di capire, in quanto all'inizio pensavo si trattasse di un ragazzo) molto giovane e la invita a sedersi alla batteria e a suonare qualcosa. E la ragazza si lancia in un assolo da paura, mentre la band la segue e la accompagna con gli altri strumenti. Skin osserva compiaciuta, e quando la ragazza termina la sua splendida performance le fa i complimenti e le chiede come si chiama, e lei al culmine dell'emozione e della felicità riesce a rispondere solo con un "porca puttana che figata!"

Il concerto volge al termine, la setlist è stata un'azzeccata combinazioni di canzoni dei vari album, per un totale di una ventina di brani.
Con calma mi avvio verso casa, seguendo la folla che lentamente abbandona la piazza. Sono contenta di aver dedicato qualche ora della mia esistenza a questa band, mi hanno affascinata e conquistata!




Setlist

•Tear the Place Up
•I Believed in You
•That Sinking Feeling
•Because of You
•God Loves Only You
•Secretly
•Bullets
•Twisted (Everyday Hurts)
•My Ugly Boy
•Weak
•Hedonism (Just Because You Feel Good)
•Love Someone Else
•Can't Get by
•Beauty Is Your Curse
•The Skank Heads (Get Off Me)
•Charlie Big Potato

Encore:

•Death to the Lovers
•You'll Follow Me Down
•Little Baby Swastikkka