venerdì 17 agosto 2012

The Killers, LMFAO, Mando Diao, Paolo Nutini, The Subways - 12 agosto 2012, Budapest

E anche questo attesissimo evento è arrivato ed è passato. Lo Sziget mi ha rivista sotto il suo enorme main stage, in transenna, esattamente come 4 anni fa.
Stavolta a Budapest ci arrivo in aereo, insieme a Denise, dopo essere riuscite non senza fatica a scaricare un ragazzo-cozza che ci si è appiccicato durante la coda per l'imbarco e che sembrava non volerci più abbandonare. Un viaggio prima in autobus e poi in metro ci conduce dall'aeroporto al centro della città, dove scopriamo che ci è stata assegnata una stanza con una splendida vista sul Parlamento. La sera ceniamo in un ristorante messicano e la radio manda Somebody Told Me...tutto è al posto giusto!
La mattina del fatidico giorno la sveglia suona alle 9. Facciamo colazione in un bar accanto al nostro palazzo e con calma ci avviamo verso la Obuda Island, prendendo il famoso trenino il cui capolinea è proprio a due passi da noi. Controllo del biglietto, braccialetto (blu) e finalmente varchiamo l'ingresso!


Sono le 11.30, c'è parecchia gente in giro per il festival ma la situazione è decisamente tranquilla. In transenna troviamo già una manciata di ragazze e ragazzi. Ci sistemiamo a destra, lato Mark, nella parte più centrale della transenna che per qualche motivo i ragazzi già arrivati non hanno occupato. Il palco ci fa ombra e la breve attesa scorre pacificamente, con una capatina dell'uomo della consolle che passando di lì si ferma a salutare e poi torna per indicarmi la saettona gigante, sostituta della big K, sul palco. Verso le 15 siamo tutti in piedi, si sente un certo fermento nell'aria, sta per iniziare la giornata di chiusura del festival.
I primi a presentarsi davanti al pubblico sono i Subways, un trio composto da chitarrista/vocalist, bassista (donna) e batterista. Abbastanza simpatici, interagiscono molto con il pubblico e se la cavano tutto sommato bene. Sono giovani e freschi e sanno il fatto loro. Il cantante temerario alla fine decide di dare spettacolo lanciandosi sulla folla, prima dal lato destro del palco e poi da quello sinistro, per fare un po' di crowd surfing.


Segue Paolo Nutini, che sale sul palco completamente ubriaco, quasi barcollando, occhi socchiusi e parlata strascicata. Canta le sue canzoni, ogni tanto dice qualcosa di praticamente incomprensibile, beve altra birra, e basta. Non gli interessa dialogare con noi e renderci partecipi della sua performance. Finisce la sua esibizine e se ne va così com'era entrato. Sarà anche un grande artista ma mi ha fatto un'impressione poco positiva, sembrava che non gli importasse niente di noi e che fosse lì solo per portare a termine un compito antipatico, che non vedeva l'ora di concludere.


Ora tocca ai Mando Diao, di cui ho tanto sentito parlare ma di cui, onestamente, non conoscevo nulla. Arrivano sul palco questi damerini, due cantanti-chitarristi vestiti in completo, e tutt'attorno gli altri membri della band. Alcune canzoni non sono male, hanno un buon sound, peccato che spesso siano troppo lunghe e diventino noiose, al punto che più di una volta mi ritrovo a distrarmi pensando ad altro nell'attesa che finiscano la canzone e ne comincino un'altra. Verso la fine uno dei due cantanti si toglie la camicia rimanendo a petto nudo, presto seguito dall'altro, e duettano così, concludendo la loro performance. Ci salutano con un inchino.


 Ogni tanto la gente dietro spinge e infastidisce noi della prima fila, costringendoci a pestare piedi o dare gomitate per rimanere saldi al nostro posto evitando che qualcuno ci si intrufoli davanti. In particolare alla mia destra ho una ragazza che si farà odiare cercando di prendere il mio posto dopo che si è fatto rubare il suo da qualcun altro. Mi spinge in continuazione verso sinistra, dove la transenna fa angolo e quindi non posso trovare altro spazio, visto che sono praticamente incastrata in quell'angolo. Ho l'anca sinistra che preme contro il metallo, faccio di tutto per rimanere ancorata al mio posticino anche se so che mi ritroverò con più di qualche livido. Ad un certo punto la ragazza finisce in seconda fila, scalzata da quelli che spingono da destra, ma spingendo e sgomitando riesce a reintrufolarsi accanto a me, che speravo di essermi liberata di lei...

Gli LMFAO. Assurdi. Kitsch da morire. Fanno qualcosa che assomiglia a musica dance mescolata a hip pop, mettendoci in mezzo numerose cover di altri artisti. Ma non è tanto sulla musica che si basa il loro spettacolo, quanto su tutto quello che portano sul palco - zebre gonfiabili, imbuti di gomma, palloni e materassini da mare - e su quello che fanno sul palco! Ballano, saltano, si esibiscono in scenette ridicole, bevono, ci lavano spruzzandoci addosso birra e spumante (mannaggia a loro, mi ritroverò a fine serata con i capelli ridotti in modo orribile per colpa della birra e del vino!). I cannoni sparano fiocchetti di carta velina colorata e stelle filanti colorate e luccicanti. Concludono con un'esibizione ridicola, quasi allucinante: gli uomini in slippini o perizomini fanno danzare davanti al pubblico i loro pacchi (e con pacchi intendo proprio quelli che stanno dentro le mutande...), facendo a gara per vedere chi riesce a farli ballare su e giù nel modo migliore e più evidente. Anche loro ci salutano con un inchino.


Ed eccoci al tanto atteso momento! Comincia la preparazione del palco dei Killers. Saettona-tastiera e più dietro la big K, purtroppo troppo in fondo perchè sia possibile vederla dalla prima fila.
Ora le spinte da dietro si fanno più insistenti, in prima fila non ci si muove più nonostante più volte cerchiamo di ributtare indietro chi cerca di venire avanti nonostante sia materialmente impossibile.
Il mega schermo in fondo al palco mostra uno splendido paesaggio, pronto ad accogliere i 4 di Las Vegas di fronte al pubblico che li attende con crescente ansia ed entusiasmo. Ma ecco che comincia a piovere....prima poche goccioline quasi impercettibili, ma dopo qualche minuto arriva un vero e proprio scroscio, che nel tempo che ci metto a recuperare il poncho dallo zaino fa in tempo a inzupparmi i capelli e il maglioncino. Questa pioggia non ci voleva, già me la sono sorbita per tutto il concerto dei Killers a Londra l'anno scorso, stavolta vorrei potermeli godere senza quell'enorme fastidio. Alterno esclamazioni di rabbia e nervosismo ("vaffanculo pioggia vaffanculo pioggia vaffanculo pioggia" ripetuto come una danza della pioggia al contrario) con preghiere fatte col pensiero e rivolte a non so bene chi perchè questa pioggia smetta e mi permetta di concludere in bellezza la giornata. Quando arriva il momento dell'ingresso dei Killers sta ancora piovendo per bene...ma per un attimo ci si dimentica dei goccioloni e del freddo e un boato li accoglie. Il primo a presentarsi è Dave, che attraversa il palco correndo e saltando con un entusiasmo e una gioia che non dimostrava da anni! E poi Ronnie, Mark e Brandon, accompagnati da Ted e Jake, i due strumentisti scelti per questo tour. L'intro epico lascia il posto a Runaways, il primo singolo del nuovo album, che dal vivo rende molto ma molto bene. Credo che quasi tutti stiano cantando, l'espressione di Brandon è di pura soddisfazione, sorride e ci guarda contento. Alla fine della prima canzone mi accorgo con immenso sollievo che la pioggia è quasi cessata del tutto, per fortuna! Così non devo pensare a non bagnarmi o a non bagnare la fotocamera. E c'è da dire che questa pioggia di 10 minuti ha avuto un effetto positivo: la folla dietro di noi ha smesso di spingere, e riprenderà a farlo solo verso la fine, regalandomi uno dei concerti più tranquilli (relativamente parlando, e se escludiamo la simpaticona al mio fianco che romperà fino alla fine) in transenna.


Io e Denise sfruttiamo la fine della pioggia e la presenza di parecchie luci che illuminano il pubblico per estrarre il nostro cartellone e mostrarlo ai Killers. Denise assicura che sia Ronnie che Brandon l'hanno visto...
Da dove sono si riesce a intravedere abbastanza bene Ronnie, spostato più a destra rispetto al solito. Ovviamente vedo bene anche Mark, visto che ce l'ho quasi davanti, mentre Dave, dal lato opposto del palco, viene illuminato pochissimo per tutta la durata del concerto, rendendo difficile non solo fargli foto, ma anche semplicemente vederlo bene.




La nuova saettona è composta da lampadine che cambiano colore. Simpatica, ma non riesce a piacermi quanto la K che vuole sostituire.


Le scenografie e le luci sono spettacolari, l'uomo della consolle sta facendo un lavoro fenomenale! Colori, nebbia artificiale e raggi laser creano un'atmosfera quasi incantata. In particolare durante Shadowplay rimango totalmente affascinata dagli effetti creati da raggi laser verdi che attraversano la nebbia artificiale dando vita a dei giochi di luce spettacolari.


Brandon è visibilmente contento, sorride spessissimo, cerca continuamente il contatto visivo con le prime file, ci fa cantare e fare i coretti commentando poi con il suo solito "beautiful voices". Ci regala una scena di boylove classico, spingendo Dave fino al bordo del palco praticamente davanti a noi.


Spero ardentemente che facciano Flesh & Bone, una delle nuove canzoni che hanno fatto nei primi concerti in USA ma che è misteriosamente scomparsa dalla setlist una volta che sono giunti in Europa. Non la fanno, al suo posto fanno From Here On Out e Miss Atomic Bomb, altri due pezzi nuovi già fatti anche nei concerti scorsi. Snippet di Forever Young, ma niente Rising Tide...sono un po' delusa, o forse più che delusa triste, ci tenevo davvero tanto a sentire Flesh & Bone dal vivo...ma la tristezza mi passa quando sopra di noi piovono coriandoli a forma di saetta e di K! Riesco a prendere al volo una saetta argentata, mentre la K rossa cade per terra. 
Durante l'encore, la solita bellissima cascata di scintille sul fondo del palco accompagna la canzone di chiusura, When You Were Young.

Ed è già finito tutto...aspettiamo che la gente cominci a spostarsi per poterci muovere anche noi. Andiamo a salutare l'uomo della consolle, che appena finisce di sistemare le ultime cose viene da noi, e rimaniamo per qualche minuto a parlare con lui, commentando il concerto. 
Poi io e Denise decidiamo di andare a fare un giro sullo Sziget Eye, la ruota panoramica, novità dell'anno al feestival. Peccato che non siano accettati pagamenti in contanti ma solo tramite una specie di carta prepagata che richiede una lunga trafila per essere fatta e attivata. Rinunciamo a malincuore al giro sulla ruota e proviamo a vedere se è possibile qualche incontro ravvicinato, ma subito ci rendiamo conto che è tutto diverso rispetto al 2008, non sappiamo dove aspettarli e se effettivamente usciranno o se, nel caso, si limiteranno a firmare autografi da dietro una rete alta due metri, da cui quindi non potremo nemmeno vederli. Sinceramente un incontro ravvicinato di questo tipo non mi attira per niente, e visto che le probabilità di un vero e proprio incontro sono praticamente nulle decidiamo di lasciar perdere e di avviarci all'uscita. Ma l'appuntamento è solo rimandato, prima o poi vi beccherò di nuovo, pezzentoni, sappiatelo!


Setlist

•  Runaways
•  Somebody Told Me
•  Smile Like You Mean It
•  Spaceman
•  This Is Your Life
•  Miss Atomic Bomb
•  For Reasons Unknown
•  Bling (Confession Of A King)
•  Shadowplay (Joy Division cover)
•  Human
•  A Dustland Fairytale
•  Forever Young-snippet (Alphaville cover)
•  Read My Mind
•  Mr Brightside
•  All These Things That I've Done

    Encore:
•  From Here On Out
•  Jenny Was A Friend Of Mine
•  When You Were Young